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Roma, Smalling vuole tornare ma manca ancora il diesse: stand-by in attesa di Friedkin

Situazione di stallo finché non si insedierà ufficialmente Friedkin. Il closing è atteso per il 17 agosto e a causa del Covid-19 verrà siglato a distanza affidando tutto ai rispettivi legali

Dario Marchetti

Tutto fermo in casa Roma. Dal mercato a chi dovrà comprare i giocatori: tutti sono in attesa del closing, programmato il 17 agosto. Riflettori puntati dunque sulla giornata di lunedì con le firme affidate ai rispettivi studi legali delle due parti e senza un incontro fisico tra James Pallotta(che ha chiesto anche l’archiviazione per la class action degli azionisti nei suoi confronti) e Dan Friedkin. Le restrizioni dovute al Covid-19 impediranno, molto probabilmente, anche al magnate texano di arrivare nella Capitale a stretto giro di posta. Discorso diverso per il figlio Ryan, che molti danno già in Europa (più precisamente a Londra) e pronto a ricoprire un ruolo centrale nella Roma del futuro. Una volta ratificato il closing verrà indetta l’assemblea degli azionisti per costruire il nuovo CdA e non è ancora chiaro il ruolo di Fienga. Le strade sono due: rinnovargli il contratto in scadenza a ottobre prossimo con una mansione diversa da quella del CEO, oppure salutarlo subito. Nel primo caso ha già pronto un nuovo piano triennale che prevederebbe anche la scelta di un diesse (possibilmente italiano) e per questo la lista si ridurrebbe a tre nomi: Paratici, Giuntoli e Berta. Nomi di spessore che potrebbero essere messi da parte qualora Friedkin decidesse di non appoggiarsi più a Fienga. A quel punto il profilo forte per ricoprire il ruolo da direttore sportivo sarebbe Planes del Barcellona

Dalla campagna acquisti agli esuberi: tutti i compiti del futuro diesse 

Una cosa è certa, chiunque sarà il nuovo ds della Roma, non avrà un compito facile. Questo perché al netto di operazioni di contorno (vedi l’acquisto di Mbunya Alemanji per le giovanili e l'operazione in dirittura d'arrivo per Feratovic), per tutto il resto il club sta aspettando che venga ufficializzato il direttore sportivo. Il primo compito sarà quello di smaltire i tantissimi esuberi e alleggerire il bilancio con un monte ingaggi più basso. Conti alla mano, sono circa 100 i milioni che la Roma potrebbe guadagnare dalle cessioni di Kluivert, Under, Perotti, Fazio, Florenzi, Karsdorp, Schick, Coric, Jesus e gli altri prestiti che non fanno più parte del progetto tecnico. L’esterno turco in particolare ha tanti estimatori in Europa e anche in Italia, nonostante per il Napoli non sia una prima scelta. I partenopei virerebbero su di lui solo una volta certificata l'impossibilità di arrivare a Boga. Smaltite le cessioni, sarà il momento degli acquisti e l’obiettivo numero uno segnalato da Fonseca si chiama Smalling. Il centrale è disposto ad abbassarsi lo stipendio per tornare a Roma, ma sul calciatore sono vigili anche Inter e Juventus. I giallorossi sono pronti a fare una nuova offerta nei prossimi giorni. A centrocampo, invece, piace Torreira e con l’Arsenal si sta provando a imbastire una trattativa sulla base di uno scambio che prevederebbe l’uscita di Diawara. Operazione difficile e non appoggiata dai tifosi Gunners che sul web chiedono al calciatore di rimanere a Londra. Il terzo e ultimo compito del nuovo diesse, poi, sarebbe quello di confermare i migliori talenti della rosa: il riferimento è a Pellegrini e Zaniolo. Due rinnovi che farebbero salire subito l’indice di gradimento nei confronti della nuova proprietà. Sfuma infine l'arrivo di Jan Vertonghen: è ufficiale la firma con il Benfica. Saluta ufficialmente Matteo Cardinali, che sbarca in Serie C.