Ancora cinque giorni e poi la Roma sarà definitivamente nelle mani di Dan Friedkin. Per il 17 agosto è atteso il closing di un’operazione da 591 milioni di euro. Per Piazza Affari il valore della transazione è di 63, mentre il resto è indebitamento e come richiesto anche dalla Consoboggi il Friedkin Group ha confermato in una nota che il corrispettivo pattuito per l’acquisizione dell’86,6% dell’As Roma è di 63.414.047 eurocorrispondenti a un prezzo unitario di 0,1165 euro per azione. Il passo subito successivo al 17 agosto, poi, sarà indire un’assemblea degli azionisti per ratificare il nuovo CdA che vedrà immediatamente le dimissioni di 7 membri e di altri 8 con efficacia differita. Un modo per fare spazio agli uomini del presidente, a partire dal figlio Ryan e proseguendo con Marc Watts, Eric Williamson e Brian Walker. Entrerà anche un’altra figura: stiamo parlando di Alessandro Barnaba, banchiere londinese che per conto di Jp Morgan ha lavorato per far trovare l’accordo definitivo tra Pallotta e Friedkin. Confermato, invece, Paulo Fonseca in panchina. Secondo A Bola, prima di partire per l'Ucraina, il tecnico avrebbe incontrato il CEO giallorosso ricevendo rassicurazioni sul futuro e per programmare la nuova stagione insieme visto che partirà tra poco più di un mese (19 settembre).
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CdA, diesse e Smalling: Friedkin lavora alla Roma del futuro. Confermato Fonseca
In attesa di trovare l'erede di Petrachi, c’è Giuffrida che sta dando sempre di più una mano al club svolgendo un lavoro che va ben oltre quello della consulenza di mercato. Oggi, intanto, si operato Pastore a Barcellona per provare a superare...
Giuffrida, più di un consulente per la Roma. E manca ancora il diesse
Il secondo step della nuova proprietà sarà poi provare ad annunciare il direttore sportivo. Dopo il licenziamento di Petrachi, il posto è rimasto vacante e Franco Baldini non farà più parte dei progetti giallorossi. Serve quindi qualcuno che si occupi dell’area tecnica perché in questo momento è Fienga, insieme a De Sanctis e Giuffrida, ad occuparsene. Quest’ultimo, da sempre vicino alle vicende giallorosse, ora è qualcosa di più di un semplice consulente di mercato. E’ legato all’AD della Roma da un’amicizia storica e già lo scorso anno aveva accompagnato Fienga in uno degli incontri conoscitivi con Fonseca. Quest’anno, invece, c’è il suo timbro sull’operazione Pedro, mentre per il futuro è sempre lui a spingere per Paratici come direttore sportivo. Un obiettivo non semplice e per questo la Roma si tutela anche sondando altre piste, sempre di primissima a fascia come Giuntoli del Napoli, Berta dell’Atletico Madrid e Planes del Barcellona.
Da Smalling a Schick: tutti i nodi del mercato della Roma
Difficile stabilire le tempistiche per l’annuncio del nuovo direttore sportivo e per questo la Roma continua a lavorare su più tavoli cercando di costruire una rosa comunque competitiva in vista della prossima stagione. I rinforzi principali serviranno in difesa. Un terzino destro, un portiere (Pau Lopez non convince più) e un centrale, che possibilmente sia Smalling. L’inserimento dell’Inter e l’ostruzionismo dello United, però, complicano l’affare anche se la Roma conta di ridurre il gap tra domanda e offerta cedendo diversi pezzi pregiati della rosa come Under e Kluivert dai quali i giallorossi potrebbero ricavare una cinquantina di milioni. Il Lipsia, intanto, molla Schick, ma sul centravanti resta ancora vivo l’interesse di due club in Bundesliga come Bayer Leverkusen ed Hertha Berlino. Il Cagliari, invece, pensa a Kolarov per la fascia sinistra, mentre la Roma, almeno per il momento, non dovrebbe rescindere il contratto diPastore, che oggi si è operato a Barcellonaper il problema all’anca che lo ha tenuto fermo per quasi tutto il 2020. I tempi di recupero sono abbastanza lunghi e servirà almeno un mese e mezzo prima di rivederlo in campo per gli allenamenti.
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