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RADIO PENSIERI, DOTTO: “Roma totalmente incapace di esser squadra, sempre più svuotata”

Redazione

GIANCARLO DOTTO:Ieri ho avuto la drammatica conferma di una Roma senza gambe e senza testa, di un cuore che c’è ma sommerso da decine di problemi. Credo che ci sia ancora Garcia sulla panchina della Roma solo perché ancora non è stato trovato un sostituto. Un momento così buio per la Roma non me lo ricordo. Alludo a quello che c’è intorno ovviamente, non ai risultati. La Roma di ieri avrebbe perso contro qualunque altra squadra che non fosse il Genoa. Per me non è cambiato nulla, ho visto una Roma totalmente incapace di esser squadra, di avere una minima personalità in campo, completamente svuotata. Anche l’abbraccio mi ha fatto molta tristezza”.

ALESSANDRO AUSTINI:Ormai c’è una frattura totale tra chi lavora nella Roma e chi segue la Roma da fuori. Sono momenti d’incertezza, nessuno dalla Roma si sbilancia e dice che Garcia resterà al 100%. Io penso che sarà così, se volevi cambiare avresti già individuato un altro allenatore. Tutti gli scenari sono aperti. Percepisco segnali di resa dall’interno di Trigoria sulla possibilità di portare entusiasmo attorno alla Roma qualsiasi cosa si faccia. Io continuo a non ritenere normale tutto quello che sta succedendo, l’amarezza e le critiche ci stanno tutte ma credo si stia andando verso un punto di non ritorno”.

FEDERICO NISII:Più di un quarto posto per questa Roma messa così non la immagino. Ma la posta in palio è molto più grande, se questa crisi di passione si manifestasse come irreversibile, la Roma finirebbe. Quel coro di ieri mi ha rimesso in moto un meccanismo che avevo perso. Chiaramente la Roma non ha risolto i suoi problemi, ma la cosa più importante è che i tifosi della Roma riscoprano il sacro fuoco della passione nei confronti della squadra. Ho sempre più la convinzione che Conte sarebbe l’uomo giusto, eppure non credo che la Roma lo prenderà”.

MARCO MADEDDU:Questa Roma mi sembra un po’ Bridget Jones sugli sci. Una società allo importante penserebbe seriamente ad aggiustare subito le cose. Non ho certezze che Conte possa arrivare qua e vincere subito come ha fatto alla Juventus”.

ADRIANO SERAFINI:“La sensazione dell’abbraccio dei giocatori al tecnico ce l’hanno data tutti i giocatori, ma i motivi non lo conosciamo. La squadra ha paura di cambiare l’allenatore, perché si sentono fragili, con poca benzina. In un gruppo di venti persone non tutti la pensano allo stesso modo. Mi sembra di ricordare che successe più o meno lo stesso anche con Luis Enrique, quando risultati e prestazioni furono ancora peggiori. C’è da vedere se Garcia è ancora in grado di reggere la pressione e di portare avanti questo gruppo”

GIANLUCA PIACENTINI:“Se la Roma avesse fatto il proprio dovere dal dopo derby in poi oggi sarebbe in testa alla classifica, e non avrebbe fatto niente di eccezionale. Malgrado le cose non siano andate per il verso giusto, comunque, è ancora lì in corsa per lo scudetto a quattro punti dalla vetta. Sull’espulsione Dzeko è stato molto ingenuo, ma l’arbitro non poteva fare altrimenti”.

RICCARDO ‘GALOPEIRA’ ANGELINI: “La Roma non è ancora guarita, continua ad avere qualche patologia. Non credo che la partita di ieri abbia dimostrato una Roma in salute e che abbia rinfrancato i tifosi. La Roma forse ha solamente messo giù il primo piede dal letto, sempre che abbia iniziato a guarire. Mancavano i tre punti dall’8 novembre, l’importante è che adesso siano ritornati i tre punti. I giallorossi, in virtù di una serie di combinazioni, si ritrovano nel gruppo delle prime. La Roma di ieri lascia ancora un briciolo di speranza che non sia ancora tutto finito”.

UBALDO RIGHETTI: “Il risultato è importantissimo prima della sosta. Tutti pensavamo che con il ritorno di Gervinho e Salah la Roma si potesse riprendere, invece abbiamo visto lo stesso canovaccio delle altre partite. La Roma ha un problema di entusiasmo, che ti leva energie, ed ha un problema di gambe. Speriamo che i giallorossi tornino in campo con una tenuta fisica migliore”.

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