Nemmeno la strana coppia è servita a buttare giù il muro. Ma quando Paulo Fonseca s’è deciso che Dzeko e Mayoral potessero provare insieme a vincere la resistenza del Benevento, l’incantesimo della Strega aveva già stordito la Roma. L’allenatore portoghese, che due attaccanti insieme non li aveva schierati mai, ha finito - sottolinea Matteo Pinci su 'La Repubblica' - con tre punte vere, aggiungendo al doppio centravanti anche El Shaarawy e tornando dopo secoli alla difesa a quattro.
rassegna stampa roma
Illusione finale, il rigore non c’è. Dzeko-Borja flop
Pari senza reti a Benevento: i giallorossi non sfruttano la superiorità numerica
“Quando è entrato Dzeko abbiamo provato anche a giocare con la difesa a quattro”,ha ammesso un po’ dimesso Fonseca a fine incontro. Niente da fare: troppo solido il Benevento, che ha ceduto – sì – soltanto a livello di nervi. E solo all’ultimo istante dell’ultimo minuto di recupero, quando l’arbitro Pairetto, al culmine di una direzione modesta, aveva deciso per un rigore in favore della Roma. Cancellato dopo lunga consultazione dal Var Chiffi per un fuorigioco di Pellegrini sfuggito all’assistente Prenna. Ma sarebbe stato un episodio, un caso, persino un eccesso di fortuna, viene da dire immeritata. Merito, nello specifico, di Filippo Inzaghi, con cui il fratello dovrà certamente spendere un “grazie”, in una di quelle loro frequenti telefonate. "Siamo stati lenti e prevedibili", ha ammesso Fonseca, profeta del calcio portoghese in cui tutti giocano il pallone ma nessuno tira in porta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA