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Nuova grana per la Raggi, la Roma rischia lo stadio

La variante del piano regolatore potrebbe subire delle opposizioni che andrebbero a ritardare l'inizio dei lavori

Redazione

Il prossimo 12 giugno scadono i termini per la presentazione delle osservazioni e delle opposizioni alla variante del piano regolatore che consentirebbe l'inizio dei lavori per lo Stadio della Roma. Come riporta Il Giornale, la variante al piano potrebbe essere a rischio di futuri risvolti penali. Il motivo è legato al fatto che l'area di Tor di Valle è classificata come "non edificabile per rischio idrogeologico" dall'Autorità del bacino del Tevere. Il progetto, invece, la definisce un'area a verde attrezzata. Il secondo problema riguarderebbe il contributo straordinario di 98 milioni che Roma Capitale intende erogare per la realizzazione dell'opera, includendo la messa in sicurezza. Il problema legato a ciò potrebbe essere di tipo erariale: i contributi andrebbero assegnati solo su progetti definitivi e le opere extra oneri di realizzazione dovrebbero essere a carico del proponente e non del pa. Non meno importante è la quetione relativa al Ponte dei Congressi. La Regione Lazio prevede l'inclusione di certe opere solo qualora vengano realizzate nell'arco di tre anni dallo sviluppo del progetto. Le osservazioni non possono bloccare le decisioni dell'amministrazione ma sarebbe strano se la giunta Raggi venisse meno ai criteri di trasparenza tanto elogiati dai pentastellati.