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Shakhtar, Castro: “Non credo nei miracoli ma nel nostro lavoro. Spero di vincere”

LaPresse

Il tecnico dei neroarancio parla in conferenza stampa: "Se vincerà la Roma posso dire solo complimenti"

Redazione

Alla vigilia del ritorno degli ottavi di Europa League tra Shakhtar e Roma, il tecnico degli ucraini Luis Castro presenta la sfida in conferenza stampa. Insieme a lui, alle 17:15, c'è Matvienko. Alle 18:00 è invece il turno della Roma: parleranno Fonseca e Diawara. Per la formazione neroarancio sarà una vera e propria impresa: all'Olimpico la partita è finita 3-0 a favore dei giallorossi.

Cosa vi può aiutare a ribaltare la partita e segnare 3 gol? E' sottopressione per gli ultimi risultati della squadra?

Ogni allenatore, compreso me, può sentire maggiore pressione solo da se stesso. Accettando il ruolo da allenatore accetto le responsabilità che sono maggiori. Ogni pressione comincia da me stesso e non dall'esterno. So perfettamente che sarà una partita difficile ma il calcio è il mondo delle opportunità ma abbiamo tutti i mezzi per sfruttare le nostre opportunità domani".

Durante l'allenamento di oggi c'erano esercizi specifici per preparare la partita contro la Roma?

Sì molti. Anche ieri.

Durante l'intervallo all'andata qualche giocatore ha detto che tutti sanno come gioca lo Shakhtar. Non vi preoccupa questa situazione? Serve qualche sorpresa?

Tutti noi allenatori sappiamo come giocano le squadre, tutti gli allenatori sanno come giocano ad esempio City e Liverpool. Penso che il mio giocatore volesse dire che l'avversario ha neutralizzato le nostre azioni e niente di più. Se tutti sanno come giochiamo è perché durante gli ultimi 25 minuti della partita abbiamo giocato così bene e perché abbiamo vinto col Real e pareggiato con l'Inter. Penso che sanno come giochiamo noi solo se perdiamo e se la squadra vince sa come gioca solo l'allenatore.

Nella storia calcistica dell'Ucraina indipendente non è mai successo che una squadra ha ribaltato una partita con 3 gol. Crede nei miracoli nel calcio e nella vita privata?

Vorrei rispondere con un'altra domanda: lei è stato presente a Zagabria contro la Dinamo? Ha creduto al 90' che avremmo ribaltato il risultato? Ormai questa è la mia risposta. Io non credo nei miracoli ma nel nostro lavoro. Ogni tanto questo lavoro porta i suoi frutti. Credo a quello che stanno facendo i miei giocatori. Non mi importa cosa dicono intorno a me, sono poco interessato alle opinioni degli altri ma sono concentrato nel mio lavoro. Nel mondo ci sono molte cose che non dovrebbero esserci e la gente parla troppo anche delle cose che non sa. So perfettamente che domani sarà molto difficile per noi. Spero di vincere ma se vincerà la Roma posso dire solo complimenti alla Roma.

Tutti noi sappiamo che Fonseca è suo amico. Si può raccontare di più su come vi siete conosciuti?

Sì Fonseca l'ho incontrato molte volte. La prima volta già lavoravo al Porto e lui è arrivato lì. Dopo una bella esperienza è stato ingaggiato come allenatore della prima squadra mentre io allenavo le riserve. Ci vedevamo quasi ogni giorno, parlavamo spesso e scambiavamo opinioni su tutto, sul calcio e su come allenare. Non sono andate bene le cose per lui al Porto ed è andato via e io ho preso la prima squadra. L'ho sostituito anche allo Shakhtar quando è andato via.