Non è una novità che la situazione di Rick Karsdorp non faceva dormire serenamente Monchi, Di Francesco e lo stesso olandese. “La locomotiva”, così veniva chiamato in patria, ha smesso di macinare chilometri lo scorso 25 ottobre, giorno della sua prima (e ultima) apparizione con la maglia della Roma. Era Roma-Crotone, e la società era convinta di aver trovato l’uomo per sistemare il rebus terzino destro. A fine partita, però, la rottura del crociato ne ha fermato l’ascesa, tenendolo lontano dai campi per tutta la stagione. Come se non bastasse, Alessandro Florenzi (che tra alti e bassi ne ha fatto le veci per tutta l’annata) è alle prese con uno spinoso rinnovo di contratto confermato dallo stesso Monchi. “Stiamo lavorando, ma non è facile – ha detto il ds spagnolo durante la conferenza di presentazione di Pastore -. Lui è un giocatore fortissimo e vogliamo andare avanti insieme, ma l’accordo ancora non c’è”. Ecco perché nel pacchetto arrivato dall’Inter nell’affare Nainggolan è entrato anche Davide Santon, che farà il vice-Kolarov ma per la sua duttilità non è detto che non venga schierato anche a destra in attesa che Karsdorp recuperi a pieno la condizione.
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Roma, incognita Karsdorp: quanti dubbi sul terzino olandese
Dopo la luna di miele ha cominciato a lavorare, ma allo staff tecnico non sono arrivate notizie. Solo con l’inizio del raduno Di Francesco potrà toccare con mano le sue condizioni e valutare se potersi fidare di lui già da inizio stagione
PRIMO ANNO - Tornare da un infortunio così lungo non è facile: in sette mesi l’olandese ha svolto solamente qualche seduta con il gruppo l’ultima settimana di campionato, prima della convocazione per il Sassuolo. Di Francesco sapeva di non poterlo schierare, ma proprio per non farlo sentire escluso dal gruppo decise di convocarlo e portarlo in trasferta. Sono stati mesi difficili per Karsdorp, che con la Roma era chiamato alla prima grande occasione della carriera dopo l’esperienza al Feyenoord. Monchi ha puntato tanto su di lui, pagandolo 14 milioni più 5 di bonus, ma è normale che adesso pensi a cautelarsi.
Il terzino ha fatto fatica a stare lontano dai campi per così tanto tempo: è un classe ’95, al momento dell’infortunio aveva solo 22 anni e di certo non la tempra di uno Strootman. Anche per questo il percorso riabilitativo è stato più tortuoso: da una parte la preoccupazione di velocizzare il rientro, dall’altra il timore di non tornare il terzino che aveva attirato su di sé le attenzioni di tutti i grandi club europei.
OBIETTIVO RIENTRO – In suo aiuto è arrivato il matrimonio formato kolossal con Astrid, che gli ha permesso di superare un anno difficile. La Roma, come ha fatto con tutta la rosa, gli ha consegnato un programma d’allenamento da seguire. La società si aspetta che già in estate si metta al pari del resto del gruppo, dal punto di vista fisico ma anche caratteriale, imparando l’italiano e integrandosi con il resto della squadra. Dopo la luna di miele ha cominciato a lavorare, ma allo staff tecnico non sono arrivate notizie. Solo con l’inizio del raduno Di Francesco potrà toccare con mano le sue condizioni e valutare se potersi fidare di lui già da inizio stagione.
REBUS – Intanto Monchi, dopo aver chiuso il mese di giugno con nove acquisti all’attivo - un record per la Roma – penserà a rinnovi e uscite. Il capitolo più spinoso è quello di Florenzi, sia perché è romano e romanista, e per questo gode di tante attenzioni nella capitale, sia perché senza di lui la fascia destra rimarrebbe pericolosamente senza padroni. Per lo stesso Karsdorp si era parlato dell’interesse di club turchi, in particolare il Besiktas che, però, avrebbero preso l’olandese in prestito: è arrivato il ‘no’ di Monchi, che non vuole marciare indietro dopo un anno senza averlo neanche visto all’opera. Con la speranza che sia lui a rimettersi in marcia.
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