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Ansia Karsdorp: la paura di ricaduta blocca il terzino olandese

È fuori da più di sei mesi: al Feyenoord lo chiamavano ‘Locomotiva’, ma adesso è fermo al binario. Lo staff medico non mette fretta, ma la situazione preoccupa anche lui

Marco Prestisimone

Centonovantacinque. Tanti sono i giorni passati dal 25 ottobre 2017, prima ma anche ultima apparizione di RickKarsdorp con la maglia della Roma. Il terzino, arrivato in estate dal Feyenoord e designato titolare della fascia destra, ha fatto inizialmente i conti con l’operazione di pulizia al menisco del ginocchio destro: questo doveva tenerlo fuori un mese al massimo, restituendolo a Di Francesco addirittura dalla tournée in America. I tempi, invece, si sono dilatati, tanto che per vederlo esordire in giallorosso ne furono necessari quattro. Contro il Crotone arriva la sua prima all’Olimpico, che è anche l’ultima volta che i tifosi della Roma l’hanno visto in campo. Dopo 82’ la panchina, il ghiaccio e una cattiva sensazione che viene confermata poche ore dopo a Villa Stuart: rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio, stavolta quello sinistro.

RECUPERO - Dal giorno dell’operazione del Prof. Mariani, di Karsdorp si sono perse le tracce: qualche apparizione sporadica durante i festeggiamenti della squadra per i successi in Champions League, mentre sui social l’ultima foto risale al 2 febbraio. “Working hard to get back”. L’olandese lavora duramente per tornare. Sì, ma quando? A Trigoria continua a svolgere il suo programma di recupero, ma a più di sei mesi dall’infortunio, del reintegro in gruppo non c’è nemmeno l’ombra.

ANSIA – La Roma vuole andarci con i piedi di piombo: i dodici crociati saltati in tre anni ma soprattutto le ricadute di Strootman e Florenzi (ma anche quella di Milik e Ghoulam nel Napoli), invitano alla calma. Inutile forzare i tempi con un’estate a disposizione per lavorare e rimettersi al pari dei compagni. Ma a Trigoria c’è preoccupazione: dopo più di sei mesi non svolge neanche parte dell’allenamento con il resto della squadra. E Monchi comincia a pensare che nel prossimo mercato ci sia bisogno di un altro terzino.

Non solo la Roma, però, perché ad essere agitato è lo stesso Karsdorp. “Se penso ad ogni settimana che non gioco, divento pazzo. Un giorno mi sento super e l’altro ho paura di una ricaduta”, aveva ammesso ad inizio gennaio. Il timore di rifarsi male è uno dei peggiori nemici in un processo di riabilitazione e lo è ancor di più per l’ex Feyenoord: negli ultimi giorni si sarebbe anche sottoposto a qualche controllo al cuore di routine (test smentiti dal club). Il ragazzo, ultimamente, è esposto a stress e agitazioni che lo rendono tutt’altro che sereno. Ad aiutarlo c’è l’amico e connazionale Strootman, che più di tutti conosce il percorso travagliato dopo la rottura del crociato. È il centrocampista olandese a dare una spinta alla ‘Locomotiva’ (così veniva chiamato in patria per le sue doti di corsa), permettendole di ripartire. In Olanda, intanto, lo aspettano: il 27 maggio sarà al De Kuip di Rotterdam per la partita d’addio dell’ex compagno Dirk Kuyt. Per rivederlo all’Olimpico l’appuntamento è per dopo l’estate.