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Il 2020 da 0 a 10: Micki in 4K e la luce dei Friedkin contro l’eredità di Pallotta e l’Olimpico deserto

Francesco Balzani

MKHITARYAN DI PLATINO. E LA PRIMAVERA CHE RINASCE

Faccia da Garry Kasparov, fisico da attore di un film dei fratelli Coen. Il vero Re degli Scacchi della squadra di Fonseca è stato l’armeno Mkhitaryan. Quattordici gol e quattordici assist in un 2020 da incorniciare a cui si aggiunge la scelta di cuore di rescindere con l’Arsenal ed accettare un compenso inferiore in giallorosso. Una scelta che ha ripagato tutti e che ha dato a Fonseca un altro bomber oltre a Dzeko. E’ lui il giocatore simbolo di una Roma reduce da un anno intenso e complicato, il trascinatore di quella che verrà e che si spera potrà dare qualche gioia in più ai tifosi. La Mandrakata, tanto per rievocare l’immenso Gigi Proietti, che può far svoltare una stagione. Ma anche l’esempio per i tanti giovani che stanno sbocciando nel prato primaverile di Bruno Conti e Morgan De Sanctis. I classe 2002 allenati da Alberto De Rossi e coltivati negli anni dai responsabili delle giovanili si prendono l’altro pezzo di podio tecnico. Da Calafiori a Milanese passando per Tripi, Bove, Boer e Ciervo sono tanti i talenti pronti a legarsi alla nuova Roma di Pinto e a ripercorrere le orme di Di Bartolomei, Giannini, Totti, De Rossi, Aquilani o Florenzi.

 LaPresse

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