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Il 2020 da 0 a 10: Micki in 4K e la luce dei Friedkin contro l’eredità di Pallotta e l’Olimpico deserto

Francesco Balzani

L’ORO DI PETRACHI: SPINAZZOLA, VERETOUT, VILLAR, SMALLING E IBANEZ

Dalla semina del salentino Petrachi è arrivato un raccolto interessante. I punti di forza della Roma di Fonseca targata 2020, infatti, sono tutti colpi a marchio 2019 anche se su qualcuno c’è lo zampino di Baldini. L’oroscopo più imprevedibile è stato quello di Leonardo Spinazzola che proprio a gennaio aveva preso il treno per Milano con tanto di visite mediche già sostenute con l’Inter. E qui c’è pure l’errore di Petrachi che lo aveva scaricato troppo in fretta per far spazio a Politano. Ancora più grossolano è lo sbaglio di Marotta che rispedisce il terzino a casa facendo saltare l’affare. Oggi Leonardo è il miglior terzino sinistro del campionato alle spalle di Theo Hernandez. Merito del dentista, ma non solo. Fuochi d’artificio e brindisi felice pure per Roger Ibanez arrivato tra lo scetticismo generale visto che a Bergamo era poco più di una comparsa. Dopo qualche mese di apprendistato si è preso la maglia da titolare mostrando garra e fisico anche se c’è da migliorare qualcosa su senso della posizione e concentrazione. Quella che non è (quasi) mai mancata a Veretout, il rigorista infallibile della squadra grazie al quale il centrocampo ha acquisito muscoli e ossigeno. Alla classe ci sta pensando Gonzalo Villar, che un anno fa militava nella B spagnola e che a breve potrebbe far parte della selezione iberica di Luis Enrique. Sbarcato zaino in spalla come uno studente Erasmus il regista ha mostrato segnali di crescita impressionante nel secondo semestre del 2020 tanto da meritarsi promessa d’adeguamento e posto da titolare. Quello che ha avuto assicurato sin dall’inizio dell’anno Smalling, Leone d’oro al festival delle telenovelas di calciomercato di settembre. Il gigante vegano è arrivato sul gong dopo mesi di tira e molla con lo United e al termine di una stagione vissuta da leader. Lo sbarco a Ciampino con pugno alzato è una delle immagine più sentimentali dell’anno. Poi infortuni e qualche ballata di troppo hanno incrinato leggermente il voto.

 LaPresse

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