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Gonalons: “Cresciuto grazie ai consigli di Di Francesco. Mai pensato di andare via”

LaPresse

Le parole del centrocampista giallorosso a pochi minuti dall'inizio del secondo allenamento della giornata: "Ho bisogno di giocare tanto per esprimermi al meglio. Posso fare meglio, devo cercare di limitare gli errori"

Redazione

Pochi minuti prima del secondo allenamento della giornata, il centrocampista giallorosso Maxime Gonalons è intervenuto ai microfoni di Roma TV. Ecco le sue dichiarazioni:

Come stai? Come state vivendo questo ritiro qui a Trigoria?

Ora capisco un po' meglio l'italiano ma parlarlo è ancora un po' difficile, quindi parlo francese! Siamo molto felici di cominciare la nuova stagione con i compagni vecchi e nuovi. Abbiamo passato una settimana di lavoro duro e allenamenti intensi per rivivere momenti esaltanti vissuti nella scorsa stagione, e chissà, magari cercare di migliorarci in campionato e raggiungere la finale di Champions.

Non possiamo non parlare della Francia campione del mondo. Hai già sentito i tuoi ex compagni?

Sì, effettivamente conosco quasi tutti i componenti della rosa campione del mondo. Ieri giornata esaltante, ho guardato la partita con Defrel. È una squadra che merita i complimenti, speriamo di continuare a vincere anche in futuro.

Penso che la Francia sia una squadra fortissima, ci sono 5-6 fenomeni. Griezmann, Mbappé, Matuidi, Pogba, Varane... Eppure la Francia veniva da anni critici. Come è uscita da questa situazione?

È vero, in Francia tutti i club hanno settori giovanili molto buoni. Probabilmente questa è la chiave. Ci sono giovani molto promettenti, ragazzi bravi sia in campo che fuori, con la giusta mentalità. È questa la forza. Poi c'è anche l'allenatore, molto esperto, che ha saputo conquistare i suoi calciatori. È una squadra che ha saputo dimostrare carattere, ha reso il popolo francese orgoglioso.

Come valuti il tuo primo anno nella Roma?

Sapevo che il primo anno sarebbe stato difficile. Venivo da 17 anni a Lione, il club dove sono cresciuto. Sapevo che avrei avuto bisogno di tempo. La scorsa stagione mi è servita per apprendere alcune cose. Spero che le cose quest'anno andranno meglio. Già nel finale di stagione mi sentivo sempre meglio, anche con la comprensione della lingua, l'adattamento al gioco. Sono determinato per cominciare al massimo la nuova stagione.

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Ti è dispiaciuto non essere nato 10 anni prima visto tutto quello che ha vinto il Lione prima? Il calcio italiano è tanto diverso da quello francese?

Ho vissuto quelle soddisfazioni da dentro perché già facevo parte del club, anche se ero molto giovane. Mi accontento di aver giocato le grandi sfide di campionato e internazionali col Lione. Ora sono qui a Roma, in un campionato che ho imparato a conoscere. È simile a quello francese, anche se l'aspetto tattico è predominante in Italia. Ora ho imparato a conoscere questo calcio e lo capisco molto meglio.

Di Francesco ha sempre parlato bene di te. Il tuo rapporto col mister?

Sì, certamente. Il mister adora il gioco in verticale. A Lione il calcio era un po’ diverso, era più basato sul possesso palla. Qui l’idea è verticalizzare il prima possibile. Io sono un centrocampista difensivo, devo rendere subito disponibili i palloni per sfruttarli al meglio. Sono cresciuto grazie ai consigli e alla fiducia del mister. Fiducia che non mi ha fatto mancare neanche la società. Ora voglio ricambiarli.

Non cerchi tanto la porta per la tua posizione?

Probabilmente devo migliorare sotto l'aspetto della finalizzazione, devo cercare di più la porta. Anche nel colpo di testa, una delle mie qualità migliori. Non sono vicinissimo alla porta.

Che rapporto avevi con Pastore quando lui giocava al Psg?

Pastore è un giocatore che fa male in campo per la sua classe, il suo modo di muoversi in campo. L’ho affrontato diverse volte, è un giocatore straordinario. Sono contento che si sia unito a noi.

Hai mai pensato di andare via da Roma dopo la scorsa stagione?

No no. Sono un giocatore che ha bisogno di giocare tante partite per esprimermi al meglio. Quando sono arrivato sapevo che nel mio ruolo c'era il capitano della squadra, era qualcosa a cui ero preparato. Era il mio primo anno, so che posso fare di più e migliorare. I passaggi? Il mio è un ruolo delicato, devo cercare di limitare gli errori il più possibile.

Hai trovato un posto dove andare a pescare? So che ti piace...

Non ancora!

Dopo la finale avete preso in giro Coric?

Abbiamo scherzato non poco con lui, l'importante è che abbiamo vinto!