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Diego Pe-rotto, nuovo infortunio e Spal in dubbio. Frongia: “Stadio, in arrivo novità importanti”

LaPresse

Kolarov, De Rossi e Pastore si allenano ancora a parte. Dzeko ritrova Fata, Manolas fa il leader in Grecia. Lombardi, il processo continua

Valerio Salviani

E' tornato l'uomo di cristallo. Diego Perotti si è fatto male di nuovo. Stavolta è il polpaccio sinistro che l'ha costretto a interrompere in anticipo l'allenamento a Trigoria. Prosegue il trend negativo del 2018, nel quale ha già saltato 17 partite, destinate adesso ad aumentare. Prima di quest'anno, in tutta la sua avventura romanista si era perso per infortunio solo 12 match. Un dato che lo riporta indietro nel tempo, quando con il Siviglia era tormentato da continui infortuni che lo avevano spinto a riflettere addirittura sul ritiro. Con la Roma aveva ritrovato una continuità che l'aveva aiutato a riconquistare anche la nazionale. Da agosto è il terzo infortunio, dopo la caviglia e il bicipite femorale. E in campo si è visto solo per mezzora a Madrid e nella sconfitta di Bologna.

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VERSO LA SPAL - Sabato ci sarà il primo di 6 match decisivi, tutti a distanza ravvicinata. Dopo la Spal, ci sarà la doppia sfida con il Cska, le due trasferte con Napoli e Fiorentina, e il match che chiuderà il cerchio con la Samp. Di Francesco avrà bisogno della squadra al completo, ma le premesse non sono delle migliori. Oltre a Perotti, restano in dubbio De Rossi, Kolarov e Pastore. Probabilmente tutti e 3 dovrebbero tornare a disposizione per la Champions. Oggi al Bernardini si sono allenati a parte. Da domani inizieranno a tornare i nazionali. Oltre agli italiani (Florenzi, i due pellegrini e Zaniolo), anche Manolas e Dzeko impegnati stasera. Il bosniaco è stato protagonista di un incontro emozionante con Fata, la tifosa muta simbolo dello Željezničar, a far risaltare come sempre l'uomo prima del calciatore. Il greco è andato invece in conferenza stampa a fare la voce grossa. Con il tecnico Skimbe in bilico, lui è rimasto uno dei pochi a sostenerlo. E in caso di sconfitta stasera contro la Finlandia la panchina del ct potrebbe già saltare.

STADIO - Dopo i rallentamenti degli ultimi mesi, dovuti all'inchiesta che ha coinvolto il costruttore Parnasi, lo stadio è pronto a ripartire verso la fantomatica prima pietra. A sentire l'assessore comunale allo Sport Frongia, a dire il vero l'iter "non si è mai fermato". Queste le sue parole: "Ci sono delle verifiche in corso però da parte nostra è rimasta sempre la stessa intenzione. Da questo punto di vista andiamo avanti e credo che già dalle prossime settimane ci saranno novità rilevanti”. Intanto a Boston le alte cariche giallorosse ragionano sui prossimi passi da fare. Dallo stadio passa inevitabilmente il futuro giallorosso. Quando l'impianto sarà realtà il club potrà iniziare a operare diversamente anche sul mercato. Uno degli obiettivi per il momento continua a essere il polacco Piatek. Oggi De Laurentiis è uscito allo scoperto ("Ho parlato con Preziosi ma non voglio partecipare ad aste") e anche l'uomo mercato del Genoa Perinetti ha confermato l'interesse dei grandi club: "Me lo hanno chiesto tutti". Un nome caldo per gennaio è Herrera, ormai in rottura con il Porto dopo che l'agente ha attaccato il presidente dei Dragoes: "Parla in modo grossolano". Su di lui tanti club europei, compresa la Roma che lo segue da tempo. Rodrigo Caio, difensore del San Paolo, è un pallino di Monchi, che potrebbe decidere di sfidare il Milan per portarlo a Trigoria.

ALTRE - Festa per i 120 anni della Figc in Quirinale. La nazionale italiana di oggi e di ieri è stata ospite del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Una cerimonia in grande stile, con un clima disteso grazie anche alla vittoria di ieri in Polonia. Presenti i romanisti Florenzi e Pellegrini, oltre ai campioni del mondo Bruno Conti (1982) e Simone Perrotta (2006). E' andato avanti il processo a Filippo Lombardi, il tifoso romanista arrestato a Liverpool dopo gli scontri dello scorso aprile. Lombardi si è difeso dall'accusa di lesioni ai danni di Sean Cox, dichiarandosi colpevole invece per i disordini. "Usavo la mia cintura come difesa, mi sentivo in pericolo" ha dichiarato all'accusa. "Mi dispiace per Sean Cox, ma io non c'entro nulla" ha aggiunto. Mercoledì nuovo appuntamento le arringhe degli avvocati.