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Scontri Liverpool, processo Lombardi: “Non ho colpito Cox, cintura in mano perché ero in pericolo”

Il tifoso romanista è accusato di lesioni gravi ai danni del 53enne Reds, Sean Cox

Redazione

Dopo la sentenza a due anni e mezzo di reclusione di Daniele Sciusco, adesso è la volta di Filippo Lombardi, accusato di lesioni gravi ai danni del tifoso Reds, Sean Cox, prima del match di Champions League tra Roma e Liverpool. Dopo il dibattimento di due giorni presso la Corte di Preston - durante il quale l'accusa ha mostrato i firmati dei disordini e sono stati chiamati a testimoniare il fratello di Sean Cox e vari tifosi presenti nel pub, l'udienza è stata sospesa ed aggiornata alla giornata di oggi, quando testimonierà nuovamente lo stesso Lombardi.

CRONACA

Ore 16.05 - La seduta di oggi è tolta. Appuntamento a mercoledì per i discorsi degli avvocati.

Ore 16.00 - L'accusa mostra un filmato in cui Lombardi appare nel mezzo di gruppo di persone con la sua cintura in mano, nel momento in cui Sean Cox è stato attaccato. L'accusa domanda: "Si è unito all'attacco al signor Cox". "No" risponde Lombardi, che prosegue: "Ammetto i miei errori e mi dichiaro colpevole per i disordini. Sono davvero dispiaciuto per il signor Cox, è una cosa orribile. Io non sono coinvolto e non conosco il ragazzo che l'ha colpito, non l'ho visto". Finisce qua la testimonianza di Lombardi.

Ore 15.20 - Lombardi è di nuovo chiamato alla sbarra a testimoniare. L'accusa: "Perché ha attraversato la strada?". "Cercavo i segnali" risponde Lombardi. "Lei era faccia a faccia con il signor Cox" ribatte l'accusa. Lombardi: "Il tifoso con la sciarpa bianca mi seguiva e io mi stavo muovendo. E' la verità, può credermi o no".

Ore 14.00 - La corte si aggiorna alle 15.15.

Ore 13.55 - L'accusa chiede a Lombardi perché invece di chiedere aiuto ha iniziato a far roteare la cintura: "Non parlavo bene l'inglese e non c'erano poliziotti a cui chiedere - dai filmati risulta il contrario, scrive l'Echo -. Quando mi sono reso contro di essermi perso ho capito che era una situazione pericolosa. Probabilmente ho sbagliato, l'ho già ammesso, ma non sono arrivato a roteare la cintura, la tenevo in mano".

Ore 13.35 -Lombardi racconta il momento dello scontro: "Un tifoso del Liverpool con la sciarpa bianca ha iniziato a dirmi delle cose. Io ero concentrato su di lui. Andava avanti e indietro e mi ha detto di posare la cintura che tenevo in mano e di combattere. L'ho visto coprirsi il volto. Io agitavo la cintura per farlo allontanare. Quando ho provato ad andare via qualcuno ha tentato di colpirmi alle spalle, così ho iniziato un altro faccia a faccia. Quest'uomo vestiva una giacca blu, sono riuscito a buttarlo a terra così è iniziata un pò di confusione. Non avevo intenzione di colpire nessuno con la cintura e non incoraggiavo altri tifosi della Roma a unirsi"

Ore 12.48 - Lombardi dichiara che quel giorno indossava il cappuccio perché pioveva. "In carcere ho fatto amicizia con molti tifosi del Liverpool. Anche il mio compagno di cella è un tifoso ed è mio amico" ha spiegato alla corte. "So di aver sbagliato ad avere atteggiamenti violenti, ma non cercavo problemi" la sua difesa.

Ore 12.15 - Filippo Lombardi torna al banco dei testimoni: "Quel pomeriggio alcuni tifosi del Liverpool mi parlavano non in maniera amichevole - ha dichiarato alla regia con l'aiuto di un traduttore -. Poteva essere una situazione pericolosa e alcuni metri prima dell’angolo con Venmore Street mi sono avvolto la cintura alla mano. Un uomo con una sciarpa bianca mi ha detto qualcosa, simile a “fight” ed io ho fatto il movimento con la cintura per allontanarlo da me. Continuava a parlarmi in modo non amichevole, per questo l’ho fatto di nuovo. Non volevo colpirlo, ma solo allontanarlo. Continuavo a vedere quell'uomo per terra, intanto il tifoso con la sciarpa bianca continua a parlarmi in maniera aggressiva: “Lascia la cintura e combatti con me”. Non mi sono allontanato per paura che se mi fossi girato mi avrebbe colpito alle spalle".

Ore 11.50 - Parla un tifoso del Liverpool, Mykel Askew, che afferma di aver visto passare nelle vicinanze di Venmore Road un gruppo di tifosi italiani, con i volti coperti ed a testa bassa. Askew non è riuscito a riconoscere Lombardi per la pioggia e un cartellone pubblicitario. “Ho visto un uomo frustare con la cintura una persona, che poi è caduto a terra. L’uomo a terra era incosciente e c’era del sangue che usciva dal suo naso e dalla sua bocca. Ho pulito il sangue e mi sono assicurato che le vie respiratorie fossero aperte. Mi sono tolto il cappotto e l’ho messo sotto la testa del ferito per bloccare l’emorragia. Poi si è avvicinato un dottore e non ho più visto il ragazzo che l’ha colpito”.

Ore 10.45 -Inizia la terza udienza del processo a Lombardi.