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Da Dzeko e Alisson a Schick e Pastore: la top&flop degli acquisti della Roma di Pallotta

Redazione

6. Kevin Strootman

Ufficializzato nel giorno della cessione di Marquinhos, nei suoi primi otto mesi in giallorosso l'olandese prende letteralmente in mano la squadra, diventando la “Lavatrice” per le sue qualità in fase difensiva e in quella d'impostazione. Dopo il doppio infortunio al crociato, che lo costringe a rimanere lontano dal terreno di gioco per quasi due anni, non è più tornato quello di prima: per questo motivo, limitandoci solo al rendimento dei calciatori, rappresenta forse il più grosso rimpianto della presidenza Pallotta.

5. Nicolò Zaniolo

Il presente e, forse, il futuro della Roma. Arrivato con un po' di scetticismo perché all'interno dell'affare Nainggolan e privo di esperienza a grandi livelli, dall'esordio al Santiago Bernabeu ha stupito tutti, diventando in poco tempo il calciatore più rappresentativo della rosa. Il suo percorso di crescita non è ancora giunto al termine ed è proseguito nonostante l'infortunio che lo ha tenuto fuori all'inizio del 2020. I confronti con Totti si sprecano: come ha detto lo stesso ex capitano, “deve dare continuità a quello che sta facendo”.

4. Radja Nainggolan

Acquistato da Sabatini all'alba del 2014, dopo una pesante sconfitta contro la Juventus: “Una notte in bianco e tante sigarette”. Così l'ex ds descrisse l'atto finale della trattativa con il Cagliari. Il belga si è fatto amare dai tifosi per le sue prestazioni nelle quattro stagioni e mezza trascorse con la maglia della Roma; gli stessi tifosi gli hanno perdonato anche qualche uscita a vuoto nel privato, ma la società non è stata dello stesso avviso. La sua partenza ci ha regalato Zaniolo, ciò che avrebbero potuto fare assieme i due resta un grande rimpianto, alimentato dalle voci di mercato che ogni tanto riaccostano il 'Ninja' alla sua vecchia squadra.

 LaPresse

 

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