L’ha detto De Rossi nel post-partita: “Per vincere contro Chievo e Bologna non serve Guardiola in panchina”. Una presa di responsabilità in un momento in cui, e lui lo sa, partono colpi di fucile verso i colpevoli. “Sparate anche su di noi”, sembra dire De Rossi, allentando la pressione su Di Francesco. Che però da inizio stagione spesso si sofferma sugli “errori individuali”: Fazio e Kolarov non sembrano neanche i cugini di terzo grado di quelli ammirati l’anno scorso (finito il Mondiale, finiti gli obiettivi?), Dzeko è un corpo estraneo e passa più tempo a lamentarsi con i compagni che a rincorrere gli avversari. I protagonisti della scorsa stagione (quelli rimasti) non sono stati in grado di rimotivarsi, tirando verso l’alto quell’asticella che, dalla società, veniva contemporaneamente spinta giù.