Nei disordini che hanno preceduto la finale di Coppa Italia tra Atalanta e Juventus sembrava esserci finito anche Francesco Totti. L'ex capitano della Roma secondo i primi racconti era in auto con il figlio Cristian (diretti allo stadio di Reggio Emilia) quando si è trovato in un tratto di strada nel quale sono nati dei tafferugli tra tifosi, oggi tornati allo stadio per la prima volta: prima una sessantina di ultras della Juve hanno cercato lo scontro con quelli dell'Atalanta tra via Gramsci e via Duo, a due passi dal Mapei Stadium. Poi sono state esplose anche un paio di bombe carta. In tutto questo, alcuni tifosi bianconeri avevano riconosciuto Totti e il figlio, iniziando a insultarli. A smentire questa versione emersa inizialmente da fonti vicine alla polizia, ci ha pensato Francesco Totti nel post partita con un post sui social con un selfie in tribuna di lui e Cristian: "Ritornare allo stadio a vedere una partita con il tifo è stato emozionante. Io e Cristian non siamo stati insultati dai tifosi juventini, anzi ci hanno osannato. Viva lo sport".
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Totti smentisce gli insulti a lui e Cristian: “Gli juventini ci hanno osannato”
Francesco torna sulla versione emersa in una prima fase da fonti vicine alla polizia su alcune parole di troppo dei tifosi della Juve: "Che emozione tornare allo stadio con i tifosi"
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Nell'intervallo della finale di Coppa Italia, poi, Totti ha parlato di un presunto rifiuto alla Roma e di un ritorno a Trigoria: "Sono menzogne, nessuno mi ha chiamato. Ma se dovessero farlo, per rispetto di Mourinho e dei Friedkin, ne parleremmo".
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