4Centrocampista
Radja Nainggolan

Radja Nainggolan

  • Nazionalità:Belgio
  • Età:35 (4 maggio 1988)
  • Altezza:1.78 m
  • Peso:84kg
  • Piede:Destro
  • Valore di mercato: mln

PROFILO

NAINGGOLAN, LA BIOGRAFIA

Radja Nainggolan è un calciatore di nazionalità belga, che, tra le altre squadre, ha giocato nella Roma dal 2014 al 2018. E’ tutt’ora in attività e gioca nel ruolo di centrocampista. È nato ad Anversa il 4 maggio del 1988, da mamma fiamminga e papà indonesiano, originario dell’isola di Sumatra. Del padre del calciatore si sa ben poco perché ha abbandonato la famiglia quando Radja era ancora un bambino. Il giocatore è stato cresciuto dalla mamma, insieme con la sorella gemella, Riana che, come il fratello, è una calciatrice. I due sono rimasti orfani della mamma nel 2010, scomparsa a causa di una malattia. Radja era già in Italia, al Cagliari. E proprio in quegli anni ha conosciuto la moglie, Claudia Lai, con cui si è sposato nel 2011 e ha avuto due figlie femmine: Aysha nel 2012 e Mailey nel 2016. Nainggolan, che non era mai stato nel paese di origine del padre, fino al 2013, quando ha deciso di visitare l’Indonesia dove nel 2023 ha accettato di andare a giocare a calcio dopo essersi svincolato dalla Spal. È sempre stato un calciatore discusso, per la sua vita fuori dal campo. Lui stesso non ha mai nascosto di aver vissuto degli eccessi, comportamenti che gli sono costati anche la carriera in nazionale, per diversi anni. Questa sua trasparenza è stata, però, anche quella che gli ha permesso di essere apprezzato dai tifosi, soprattutto a Roma e da molti suoi compagni. È considerato da sempre un uomo squadra per la sua capacità di farsi dei legami veri nelle squadre in cui ha giocato e per la sua correttezza mostrata sempre a tutti, nei gruppi di cui ha fatto parte negli anni. Ad aiutarlo anche la capacità di imparare lingue diverse dalla sua. Il centrocampista oltre al fiammingo parla molto bene anche l’italiano, l’olandese, l’inglese e il francese. Nainggolan è arrivato in Italia quando era ancora giovanissimo, a soli 17 anni, portandosi la famiglia. Giocare a calcio era il suo sogno da quando era bambino e con il suo primo contratto da professionista ha cominciato anche a potersi prendere cura anche della mamma e della sorella. Tutti e tre non hanno avuto vita facile da quando erano stati abbandonati dal papà dei ragazzi. 

LA CARRIERA

Radja Nainggolan ha cominciato a tirare calci ad un pallone quando ancora era piccolino. A soli 5 anni giocava già nelle giovanili di una squadra di Anversa, sua città natale, il Germinal Beerschot dove è rimasto fino al 2005. A 17 anni è venuto in Italia, giovanissimo, dopo essere stato acquistato dal Piacenza dove ha giocato per 5 anni, partendo dalla primavera. Quando è arrivato, nella stagione 2005-06, il Piacenza militava in serie B e Radja è sceso in campo per una partita, con la prima squadra. Dopo essere stato convocato per la prima volta nella penultima di campionato con il Modena, ha giocato 16 minuti con l’Arezzo una settimana dopo. Anche nella stagione successiva, Nainggolan ha giocato con la squadra primavera del Piacenza (13 partite nel campionato di categoria e 5 nella Viareggio Cupa dove ha segnato anche un gol), ed è sceso in campo con la prima squadra una volta giocando 6 minuti contro la Triestina. Le intenzioni della società erano quelle di far maturare il giocatore per poi inserirlo tra i professionisti una volta pronto. E il suo momento è arrivato nel campionato 2007-08, quando ha cominciato ad alternare regolarmente le sue presenze tra la Primavera e la prima squadra. In serie B, quell’anno, ha giocato dieci partite e una in Coppa Italia. Nove le presenze registrate nel campionato Primavera e tre nella Viareggio Cup. L’anno successivo è passato in prima squadra in pianta stabile. Ha giocato 38 partite in serie B e segnato 3 gol, nella stessa stagione ha registrato una presenza anche in coppa Italia, nell’unico turno disputato dal Piacenza, ma è stata anche l’ultima in cui è rimasto per intero in biancorosso. A metà dell’anno successivo, infatti, è passato al Cagliari in prestito. Era il gennaio del 2010, durante il mercato di riparazione, il belga ha fatto il salto di categoria e il 7 febbraio ha esordito i serie A, contro l’Inter, in una gara persa per tre a zero. Nel giugno successivo i sardi hanno riscattato la metà del cartellino dal Piacenza. Nel 2010-11 è diventato titolare, sulla panchina c’era Pierpaolo Bisoli che lo ha schierato con continuità, anche per l’assenza di Daniele Conti. Alla fine dell’anno Nainggolan ha collezionato 36 partite in campionato, 2 in coppa Italia e segnato due reti e non ha perso il posto da titolare neanche con la sostituzione di Bisoli con Roberto Donadoni. Il Cagliari ha riscattato l’altra metà del suo cartellino dal Piacenza, già nel mercato di gennaio. La sua prima gara ufficiale con la maglia dei sardi è arrivata il 31 ottobre contro il Bologna, gara vinta dal Cagliari per due a zero. Il belga è rimasto in rossoblù fino al 2014 – prima di tornarci nel 2019 prima e nel 2021 poi - e alla fine ha giocato 132 partite in serie A con quella maglia. In totale è arrivato a 179 presenze, con i suoi due ritorni sull’isola, nel corso della carriera. Nel gennaio del 2014 è passato alla Roma, inizialmente in prestito per un costo di circa 3 milioni di euro, riscattato poi a giugno per 15 milioni. Nainggolan, nella capitale, ha trovato subito la sua dimensione, a livello ambientale e in campo. Il suo carattere deciso e la sua capacità di dare il massimo in campo, di lottare senza mai mollare, ha conquistato subito la piazza. Sulla panchina c’era Rudi Garcia che ha puntato immediatamente su di lui. Ormai era un giocatore affermato che aveva dimostrato ampiamente le sue capacità. Dopo essere arrivato nella capitale, ha giocato in campionato il 12 gennaio contro il Genoa, una gara vinta per 4 a 0 dai giallorossi. L’esordio con la maglia della Roma però lo ha fatto qualche giorno prima, in coppa Italia, contro la Sampdoria il 9 gennaio. Il primo gol lo ha segnato il 22 febbraio contro il Bologna in trasferta, una rete valsa la vittoria alla squadra di Garcia. Ha chiuso quella parte di stagione con 17 presenze in Serie A e tre in coppa Italia (e due gol, entrambi in campionato). Contro la Fiorentina ha segnato il gol valso la qualificazione in Champions per la stagione successiva. Nel settembre dello stesso anno Nainggolan fa il suo debutto in Champions, contro il Cska di Mosca. Durante tutta la stagione ha giocato ad alti livelli (con 46 partite giocatore e 5 gol segnati), sia in campionato sia nelle coppe e nel giugno del 2015 la Roma ha riscattato l’altra metà del cartellino ancora di proprietà del Cagliari, versando 9 milioni di euro nelle casse del club sardo. L’anno successivo è stato quello in cui Rudi Garcia è stato esonerato, dopo diciannove giornate e al suo posto è subentrato Luciano Spalletti, alla sua seconda avventura in giallorosso. Per il tecnico toscano, Nainggolan poteva giocare anche come trequartista e infatti la resa del belga in quel ruolo è stata ottima. Ha chiuso il 2015-16 con 42 presenze (35 in campionato e 7 in Champions) e 6 gol. Nella stagione successiva è arrivata la sua prima rete in Europa (contro l’Austria Vienna in Europa League), e il gol in un derby (che non sarà l’unico), vinto per due a zero dai giallorossi, il 4 dicembre del 2016. Sempre in quell’annata ha segnato una doppietta in Coppa Italia contro la Sampdoria. Ha chiuso l’anno con 14 gol segnati (di cui 5 in 4 partite consecutive, a febbraio del 2017), in 53 partite giocate. Finita l’avventura di Spalletti, sulla panchina della Roma è arrivato Eusebio Di Francesco che alla sua prima stagione ha portato la Roma in semifinale di Champions League (ribaltando la sconfitta subita con il Barcellona), competizione in cui è arrivato il primo gol di Nainggolan. Il belga ha un po’ sofferto il cambio di ruolo, il tecnico abruzzese lo ha impiegato come mezz’ala e nel corso della stessa stagione è stato anche ‘punito’ per motivi disciplinari e ha saltato la partita con l’Atalanta. Nonostante non sia stato uno dei suoi anni migliori, il calciatore ha segnato, in tutto, 6 gol tra campionato e Champions (nella quale ha messo a segno 2 reti), mentre in serie A è arrivata la sua seconda rete in un derby (che la Roma ha vinto per due a uno). Ha chiuso la stagione con 42 presenze e, appunto, 6 gol. Ha chiuso così la sua carriera in giallorosso, a fine stagione, con sua grande sorpresa, è stato ceduto all’Inter. Con la squadra capitolina ha giocato in tutto 203 partite (di cui 23 in Champions League e 13 in Europa League, 9 in Coppa Italia), e segnato 33 gol (2 in Champions, 1 un UE, 2 in Coppa Italia). Di fronte ad un’offerta di 38 milioni di euro da parte dell’Inter, la Roma non ha potuto dire di no e lo ha ceduto a titolo definitivo, nonostante il suo legame con la città e con i tifosi. Il 26 giugno viene venduto ai nerazzurri, non senza strascichi polemici, proprio per come Nainggolan si era ambientato nella capitale, dove contro partita tecnica sono arrivati Davide Santon e Nicolò Zaniolo. Il belga è arrivato a Milano che sembrava quasi spaesato, non era un trasferimento che aveva voluto e alla fine il bilancio della sua permanenza in nerazzurro non è stato ottimo, tanto da portare le parti ad una rescissione anticipata del quadriennale che era stato inizialmente siglato. Nainggolan ha ritrovato Luciano Spalletti sulla panchina. Arrivato in nerazzurro ha segnato solo dopo tre partite di campionato, ma la stagione non è stata fortunata. Sono state diverse le partite che ha dovuto saltare a causa di diversi infortuni, oltre ad averne saltata una anche per motivi disciplinari, sempre legati ai modi, discussi spesso da allenatori e dirigenti delle varie società in cui ha giocato ma anche dagli allenatori della nazionale belga, di gestirsi fuori dal campo. Una vita considerata non sempre adatta ad uno sportivo professionista, abitudini che lo stesso Nainggolan non ha mai nascosto di avere rispondendo sempre però di essere certo che non influissero sul suo rendimento e soprattutto sull’impegno che ha sempre messo sul campo. Alla fine, nonostante alti e bassi vissuti nella sua prima stagione all’Inter, ha regalato alla squadra il gol qualificazioni in Champions, contro l’Empoli, nell’ultima giornata di campionato. Ha chiuso con 36 presente totali e 6 reti. L’anno successivo è tornato a quella che considera casa. I nerazzurri lo hanno mandato in prestito al Cagliari, non rientrando nei programmi del nuovo allenatore dei milanesi, Antonio Conte. Tornato in un ambiente a lui caro, Nainggolan ha ritrovato i suoi abituali livelli di gioco, tanto da venire premiato come miglior giocatore della Serie A nel novembre del 2019. A fine stagione è tornato all’Inter, dopo aver dovuto saltare la fine del campionato (era l’anno del covid e dopo la pausa per l’emergenza, la stagione è proseguita fino al 2 agosto del 2020), per una lesione muscolare di cui è stato vittima a fine luglio. Fatto ritorno all’Inter, per metà della stagione successiva, a gennaio del 2021 è tornato a Cagliari, ancora in prestito. Alla fine di quel campionato, tornato a Milano, ha rescisso il contratto con l’Inter. Nell’agosto successivo è tornato in Belgio ed ha firmato un contratto con l’Anversa, per due anni. Anche in patria ha avuto qualche eccesso, tanto che appena arrivato viene fermato e gli viene ritirata la patente per guida in stato di ebbrezza. Solo un anno dopo invece viene addirittura arrestato per aver guidato con una patente non valida, di cui non era ancora tornato in possesso, a seguito proprio dell’episodio precedente. La settimana successiva invece viene sospeso per aver fumato una sigaretta elettronica. La sua avventura all’’Anversa è finita praticamente così, Nainggolan è tornato sul campo a gennaio del 2023, con la maglia della Spal, in serie B, chiamato dal suo amico Daniele De Rossi che era diventato allenatore del club. Con la maglia della squadra di Ferrara ha giocato dieci partite e segnato una rete. Finita la stagione, con la Spal retrocessa in serie C, il calciatore ha terminato il suo rapporto con il club. Dal 20 novembre del 2023 si è trasferito nel paese di origine del padre, ha accettato di giocare in una squadra indonesiana, il Bhayamgkara che milita nella massima serie di calcio del paese, composta da 18 squadre.

La Nazionale

Il rapporto avuto da Nainggolan con la maglia della propria nazionale non è stato come lui avrebbe sperato. Ha cominciato ad entrare nel giro già dal periodo dell’Under 21, quando aveva 19 anni. Era il 2007 quando è stato convocato per la prima volta nel gruppo delle giovanili di cui ha fatto parte fino al 2010 e con cui ha giocato 13 partite e segnato una rete. Con la selezione dei ‘grandi’, non ha avuto la stessa continuità. Convocato per la prima volta nel maggio del 2009, ha esordito il 29 contro il Cile (la partita è finita 1-1), poi di nuovo con la maglia del Belgio è sceso in campo nel novembre del 2011. Quando la sua selezione si è qualificata per i mondiali del 2014, Nainggolan sperava di poter far parte del gruppo. Il commissario tecnico di quel periodo – Marc Wilmots – è apparso subito chiaro che non lo stimasse, tanto che lo ha escluso per i mondiali del 2014 in Brasile. Quelli erano gli anni in cui il belga era alla Roma e già durante le gare di qualificazione lo aveva tenuto poco in considerazione ed era praticamente scontato che Nainggolan non avrebbe fatto parte della spedizione diretta in Brasile. La sicurezza, per il giocatore, è arrivata poco prima delle convocazioni. Secondo alcune indiscrezioni, l’allenatore avrebbe incontrato il centrocampista in un hotel di Fiumicino – pochi giorni prima di diramare le convocazioni - a Roma, proprio per chiarirgli i motivi della sua esclusione. Lo stesso C.t. ci ha ripensato invece per gli europei del 2016 e lo ha portato in Francia, dove il Belgio è uscito ai quarti di finale persi con il Galles per 3-1, ed è stato proprio lui a segnare il momentaneo 1-0 per i suoi. In quell’europeo ha segnato anche contro la Svezia nella gara del girone. Il suo rapporto con la maglia dei diavoli rossi non è migliorato neanche quando, ad agosto, Wilmots ha lasciato la guida nelle mani di Roberto Martinez. Tanto che il calciatore ha anche cominciato a valutare l’ipotesi di dare l’addio alla nazionale e dedicarsi solo alla sua squadra di club. Il richiamo della maglia del suo paese però era così forte che a novembre del 2017 è tornato nel giro delle convocazioni, ma nel marzo successivo ha giocato la sua ultima partita con il Belgio, contro l’Arabia Saudita. Escluso dai mondiali del 2018, ha deciso di ritirarsi dopo 30 partite giocate e 6 gol fatti. Attualmente ancora in attività, Nainggolan nella sua carriera ha vinto un campionato di Belgio con l’Anversa.

Redazione