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Da Lovren a Pedro: Baldini aiuta il mercato della Roma. Così la Premier torna di moda

LaPresse

Pallotta non ha mai chiuso i contatti con il suo consigliere di fiducia. E viste le difficoltà sul mercato, i rapporti con l'Inghilterra sono di nuovo intensi

Marco Prestisimone

Chissà se Franco Baldini nella sua quarantena ha visto "The English Game", la miniserie Netflix che racconta la nascita del calcio in Inghilterra. E se l'ha suggerita a Pallotta, con cui nelle ultime settimane i contatti saranno stati sicuramente più intensi. Il presidente americano di lui si fida ancora ciecamente. E da quando la trattativa con Friedkin è entrata in crisi, ha capito che avrebbe avuto bisogno delle sue conoscenze oltremanica per uscire dalle sabbie mobili in cui rischia di ritrovarsi la Roma. Sia sul fronte della cessione del club, visto che l'Inghilterra è l'ombelico della finanza europea ma non solo, ma anche per il mercato che sarà. Che infatti con Lovren, Pedro o Vertonghen, parla di nuovo inglese.

Mercato, Baldini aiuta la Roma con la Premier: Lovren e Vertonghen

"È una domanda maliziosa": così Morgan De Sanctis aveva provato a spegnere una curiosità sull'ingerenza di Baldini nell'ultima sessione estiva di mercato. Petrachi fin dai primi contatti con la dirigenza della Roma ha chiesto autonomia sul mercato, per poi ammettere che lo stesso Baldini lo avrebbe aiutato a muoversi su certi tavoli. Tra questi ci sono quelli che portano al prossimo difensore centrale se con il Manchester United non si troverà un accordo per Smalling. Lovren era stato suggerito dal consigliere di Pallotta già ad agosto ma i suoi problemi fisici non avevano convinto la dirigenza in toto. Ora è tornato di moda: ha l'età giusta per affiancare Mancini (31 anni a luglio), si può strappare al Liverpool per circa 10 milioni (è in scadenza nel 2021) e quest'anno ha collezionato solo 14 presenze. Nelle settimane di quarantena si è concentrato sulle teorie complottistiche sul coronavirus (tanto da arrivare ad attaccare pubblicamente Bill Gates) ma ora dovrà pensare al suo futuro. Magari facendo un passo indietro sull'ingaggio: al Liverpool guadagna 5 milioni netti, alla Roma dovrebbe "accontentarsi" di massimo 3 e mezzo.  Sulla stessa lunghezza d'onda Vertonghen, con cui Baldini ha lavorato anche dal 2013 al 2015 al Tottenham: il belga addirittura si può prendere a parametro zero perché dopo otto anni finisce il suo contratto. Ha due anni in più di Lovren ma è mancino, caratteristica che lo rende più compatibile con Mancini. "Con il coronavirus, i giocatori in scadenza di contratto come me sono ancora più ambiti sul mercato - ha detto nei giorni scorsi in Belgio -. La Spagna e l'Italia sono le opzioni più ovvie, ma non mi precludo nulla. L'importante è che sia un club di livello".

Gli esuberi e le mosse per l'attacco: Pedro e Kean 

Anche Pedro lascerà la Premier League. Fonseca lo porterebbe a Roma più che volentieri, convinto che sia il giocatore giusto per far fare il salto di qualità al reparto offensivo. Non si dovrà convincere il Chelsea visto che si libera a zero, ma lui e il suo entourage che l'Italia sia la soluzione giusta. Anche in questo caso la voce convincente di Baldini può avere un peso decisivo. E magari farà una chiacchierata anche con l'Everton e con Ancelotti: Petrachi e Raiola sono d'accordo che cercheranno di mettere in piedi un giro di calciatori che possa permettere alla Roma di fare plusvalenza (con Kluivert) e di trovare un vice Dzeko come Moise Kean. Ma solo per gli acquisti: Pallotta ha chiesto aiuto a Baldini anche per le cessioni degli esuberi. Olsen in Inghilterra ha ancora mercato, per Florenzi, Karsdorp, Coric, Gonalons, Fazio, Perotti e Jesus si dovrà trovare una sistemazione. Col super procuratore Raiola invece restano poi in piedi le trattative per la conferma di Mkhitaryan - e in questo caso bisogna convincere l'Arsenal, a proposito di Inghilterra - e Bonaventura. Ma sul mercato italiano Petrachi non ha bisogno di consigli.