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Garcia e il rebus del turnover

(Leggo – F.Maccheroni) Un punto a San Siro, in recupero (gran gol di Kakà), non restituisce alla Lazio una classifica importante, ma restituisce la Lazio. A tratti pressing e, soprattutto, l’impressione di una squadra che sa reagire,...

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(Leggo - F.Maccheroni) Un punto a San Siro, in recupero (gran gol di Kakà), non restituisce alla Lazio una classifica importante, ma restituisce la Lazio. A tratti pressing e, soprattutto, l’impressione di una squadra che sa reagire, dunque viva. Evviva.

E oggi la Roma. Il Chievo ha pareggiato 0-0 a Parma e vinto una volta (21 settembre, 2-1 all’Udinese), ha subìto 17 gol e ne ha realizzati 7. È ultimo in classifica. Il ragionamento sembrerebbe facile: turnover e gestione dei diffidati stasera, domenica (Torino) e il 10 novembre (Sassuolo). Ma la normalità di Garcia, quella auspicata dopo Luis-Zeman, è stata smentita da nove partite in cui c’è stata regolarità, ma poca normalità.

La Roma non è stata «normale», è stata straordinariamente regolare fino a domenica scorsa. L’impresa di Udine ha meritato brindisi, ma Garcia riflette: fuori Totti, Gervinho e Maicon, sarà possibile fare turnover? Sarà possibile pensare che l’impresa sarà oggi e poi ogni domenica? L’impresa che cerca Garcia ora cambia obiettivo: i giocatori. Dovranno imparare a vincere convinti di non aver vinto nulla. Pacche sulla spalla e poi a nanna. Juve e Napoli sono sempre là.