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‘RADIO PENSIERI’, PIACENTINI: “Dipende tutto dalle condizioni di De Rossi e Florenzi. Se non giocano è un problema”

Continua la nostra rubrica quotidiana che accompagna i lettori che non possono ascoltare i commenti di conduttori ed opinionisti delle radio locali

Redazione

Quello delle Radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Sì, anche le altre città hanno degli spazi dedicati allo sport, e magari anche la loro stazione dedicata alla squadra del luogo. Non si troverà mai, tuttavia, una voce altisonante e popolare come quella proveniente dagli apparecchi della Capitale; una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo, e una folla di appassionati pronti a sintonizzarsi all’ora concertata. Ogni protagonista va a comporre un grande collage che riempie di spunti, approfondimenti e contraddizioni la settimana del tifoso. Un ciclo continuo, che si rinnova sulle frequenze FM locali ogni giorno, di partita in partita, stagione dopo stagione.

GIANLUCA PIACENTINI (Teleradiostereo): "Meglio De Rossi non al meglio o Keita? Io mi chiedo questa cosa ora. Per me un'alternativa domani potrebbe essere Florenzi sulla linea dei centrocampisti insieme a Iago Falque, con schierato uno solo tra Salah e Gervinho alle spalle di Dzeko. E Torosidis terzino. Un 4-4-1-1 che può diventare 4-2-3-1 o 4-3-3. Tutto dipenderà dalle condizioni di Florenzi e De Rossi, noi ragioniamo come se uno dei due sicuramente giocherà ma potrebbe non succedere. E in quel caso sarebbe un problema, però mi aspetto Vainqueur, Nainggolan e Keita con davanti o il tridente bilanciato o Iago Falque al posto di uno tra Salah e Gervinho".

UGO TRANI (Rete Sport):Nessuno sta sentendo questa partita, è un derby molto particolare. Ormai non è più un evento. Se tra i due prefetti si mettono a discutere trasmetti alla città negatività. Hanno tolto la passione a questo sport, tutti. Vogliono questo, il calcio è diventato soltanto un business, infatti non va più allo stadio nessuno. Questa partita non conta niente, l’hanno ridotta allo zero assoluto”.

ALESSANDRO ANGELONI (Rete Sport):Si è voluto dare un segnale forte, ma credo che sia stato incassato male. Se non è la barriera diventa un altro il problema, ormai c’è una specie di tutti contro tutti. Credo sia difficile trovare un accordo che soddisfi tutti. È una questione di principio, sui principi difficilmente si può trovare un accordo. Ho l’impressione che non vedremo la solita Roma con il trequartista alla Pjanic. Penso che Garcia abbia studiato la Lazio e possa giocare con un sistema di gioco che possa metterli in difficoltà”.

PAOLA DI CARO (Rete Sport):Questa vittoria importante in Champions ha di nuovo messo in evidenza pregi e difetti della squadra che ci porteremo avanti almeno fino al mercato di riparazione. C’è un entusiasmo calibrato rispetto a quanto sarebbe successo in altri anni, lo vediamo anche nell’attesa di questo derby. Da Roma-Fiorentina di Europa League dello scorso anno le cose sono cambiate, qualcosa si è rotto. Quest’innalzamento dei toni del Prefetto è incomprensibile, l’idea che si debba presentare il derby come se domani ci attende la terza guerra mondiale non la capisco. Io vedo un tentativo di disperdere l’idea del mondo ultrà, non di regolarlo”.

LUCA VALDISERRI (Rete Sport):Mi dispiace che non ci sia Pallotta domani, la sua presenza al derby sarebbe stato un segnale importante. Invece questa sua assenza mi sembra un segnale non bello. Non credo giocherà Uçan domani, ma io lo farei giocare”.

ALESSANDRO AUSTINI (Tele Radio Stereo):La vigilia del derby la vivo sempre male. E’ una partita che abolirei. Credo che Florenzi giocherà, con lui si deciderà di correre un rischio solo perché si tratta del derby. A centrocampo c’è una necessità numerica vista l’assenza di Pjanic e quella quasi certa di De Rossi. Anche Keita non è pronto, ma credo che alla fine giocherà. L’alternativa è Vainqueur in campo. La scelta tattica di domani dipende molto dalla condizione dei giocatori, non solo tecnica ma soprattutto mentale. Conterà moltissimo l’atteggiamento della squadra e la disponibilità al sacrificio soprattutto sulle fasce”.

MASSIMO CECCHINI (Rete Sport):Le quotazioni di Keita sono scese e questo complica le cose perché a centrocampo le scelte sono ancora più complesse, ho qualche dubbio che persino Garcia abbia le idee chiare sulla formazione da schierare. Per Garcia finora il derby è stato sempre, o quasi, un momento di piena riconciliazione con il gruppo. Sicuramente a livello psicologico è bravo a non mettere pressioni sulla squadra, ed il derby non è una partita in cui devi caricare i giocatori, qui ha la chiave di lettura giusta. Secondo me la Roma ha una possibilità di vincere del 60%”.

FEDERICO NISII (Tele Radio Stereo):Deve giocare chi sta meglio e non in base al nome. Vorrei che la squadra rispetti un minimo di canovaccio tattico. Leggo alcune formazioni che mi mettono paura. Pjanic è una grave assenza. Senza Keita io farei il 4-2-3-1. Uçan oggi deve giocare: è lui il vice Pjanic. Se non gioca oggi mi chiedo perché sta a Roma?”.

PIERO TORRI (Tele Radio Stereo):Il calcio è sofferenza e con il passare degli anni è sempre peggio. Io già non vedo l’ora che finisca il derby. Io giocherei con il 4-2-3-1 con Uçan in campo come trequartista. Un giocatore da 15 milioni un ruolo lo deve avere. Ruediger a Roma è stato ormai ‘battezzato’ come un giocatore diverso dagli altri, uno scarso, ed un gol potrebbe cambiare la sua storia. Garcia deve pensare a tener fuori dal gioco Biglia” .

MASSIMILIANO MAGNI (Rete Sport):A giocare con Florenzi, Nainggolan e Vainqueur a centrocampo secondo me si rischia molto, è una soluzione che non mi convince per niente. Io Uçan me lo giocherei per capire anche un po' di più di questo giocatore. Se fossi stato Pallotta sarei venuto allo stadio perché è tanto tempo che manca, questo cambio di programma all'ultimo momento dà l'idea di non voler affrontare una situazione che comunque prima o poi dovrà essere affrontata. In questo modo si dà l'idea di una società che temporeggia e un po' subisce la situazione e l'atmosfera”.

DAVID ROSSI (Roma Radio):La Roma ha la possibilità di superare gli avversari domani pomeriggio, semplicemente perché siamo più forti. Complessivamente siamo più forti, abbiamo giocatori più forti. Speriamo che la prudenza di Florenzi lo abbia convinto a fermarsi alla prima avvisaglia di affaticamento e che domani possa scendere in campo. Cercate di vedere le cose dal punto di vista loro: con Dzeko, Salah e Gervinho contro io tranquillissimo non dormirei”.

NANDO ORSI (Radio Radio):Alla Roma mancano tanti giocatori, la Lazio invece ne ha recuperati alcuni. È una partita da 50 e 50, è un derby che sfugge a qualsiasi previsione. La Roma ha fatto due partite impegnative dal punto di vista delle energie contro Inter e Bayer Leverkusen, per questo la Lazio potrebbe partire leggermente favorita. Un eventuale pareggio servirebbe più alla Roma che alla Lazio”.

ROBERTO PRUZZO (Radio Radio):Sarà una partita molto equilibrata. Credo che ci sarà una Roma imprevedibile, che crea un sacco di casini. I giallorossi possono giocare in attacco, oppure con una difesa a 6 come a Firenze. Non ti dà riferimenti, la Roma ha tante frecce nel proprio arco. Ha anche questa instabilità difensiva, ma resta una squadra da prendere con le molle, mi sembra anche favorita in questa partita. La sconfitta sarebbe deleterio per tutte e due le squadre”.

SANDRO SABATINI (Radio Radio):Io spero che domani vadano tutti allo stadio, non è derby senza tifosi. Spero che questo problema venga comunque risolto in qualche modo, che si faccia una pausa per il derby. Le due squadre sono in grado di dare una bello spettacolo, promette di essere una bellissima partita, per questo è un peccato che ci siano solo 25mila spettatori. Un pronostico? Non lo so. Il grande punto interrogativo sarà l’atteggiamento tattico di Pioli”.

DARIO BERSANI (TeleRadioStereo):Non si arriverà a 35mila paganti domani, c’è da piangere. Il derby è una delle pochissime partite che continuo a sentire, vederlo così mi accascia. Speriamo di vedere una Roma attenta, caparbia, concentrata, perché queste partite qui si vincono sul filo dei nervi”.