(Redazione Forzaroma.info) - Servivano conferme e, più di ogni altra cosa, il risultato: per la Roma di Napoli sono arrivate entrambe le cose, una vittoria che regala sorrisi e un pizzico di tranquillità in un momento che, almeno per quanto riguarda la maggior parte dei tifosi, può rappresentare la vera svolta di questo campionato.
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Napoli-Roma ‘Radio Pensieri MATTINO’: “Roma fortunatissima”, “Totti indispensabile”
(Redazione Forzaroma.info) – Servivano conferme e, più di ogni altra cosa, il risultato: per la Roma di Napoli sono arrivate entrambe le cose, una vittoria che regala sorrisi e un pizzico di tranquillità in un momento che, almeno per...
Coma la giudicano le trasmissioni radiofoniche locali che parlano della Roma?
Sandro, nella trasmissione “Il mio canto libero” su Radio ERRE2, apre i festeggiamenti radiofonici dei tifosi giallorossi nel lunedì post-Napoli. “Difficile scegliere il migliore in campo, tutta la squadra ha fatto una grandissima partita, dalla tecnica di Lamela alla potenza di Osvaldo e non dimentichiamoci di Walter Sabatini…Del resto è lui che ci ha portato quel “brocco” di Lamela…”
E’ il momento di Luis Enrique, quella di ieri è stata certificata anche da Francesco Totti come la vittoria per l’allenatore: “Ci hanno raccontato che Luis Enrique è un incompetente, che gli americani sono straccioni che Simplicio non può giocare a centrocampo e che De Rossi sono due anni che non struscia un pallone…Tutte cavolate, quello che è vero è che la Roma sta crescendo e se andiamo ad analizzare le gare contro Inter, Lazio e Udinese, vedremo quanta sfortuna c’è stata nelle partite decisive che hanno affrontato i giallorossi. Ieri, finalmente, le cose hanno iniziato a girare nel verso giusto, alla faccia di chi vuole male alla Roma…” Sui singoli, c’è grande sorpresa per la prestazione di Juan: “Si è parlato poco del brasiliano, noi eravamo rimasti a Genova ma sapevamo che il vero Juan era un altro, ieri ha confermato di poter dare ancora molto…”
La conclusione, ampiamente condivisa dai tifosi al telefono: “Oggi si può solo che essere contenti, dopo Udine era giusto criticare l’atteggiamento della squadra ma con la Juve prima e il Napoli poi, si sono visti progressi che non fanno altro che rendere felici i tifosi della Roma.”
Spostandoci su Rete Sport, continua il treno di entusiasmo dei tifosi: “Fare tre gol al Napoli è davvero dura, non so quante altre ci riusciranno. Gli uomini di Mazzarri sono una squadra già formata, lontana dal progetto Roma, per questo la vittoria assume contorni ancora più significativi.”
Sandro Bernardini, alla conduzione, riesce a raccogliere le buone impressioni lasciate dai giallorossi nei propri innamorati: “Sono tre punti che regalano fiducia. Catenaccio? Non scherziamo, se davvero fosse stato così, la Roma non avrebbe concesso tutte quelle occasioni da gol. Direi, invece, che i ragazzi se la sono giocata a viso aperto. Inizia a vedersi qualcosa di più e adesso si va a Bologna per confermare una crescita esponenziale.”
Giancarlo Padovan, uno degli opinionisti, promuove la squadra di Luis Enrique: “Una gran bella Roma. Grandissima personalità di fronte ad un passaggio molto difficile. E’ la svolta, non solo dal punto di vista della qualità di gioco ma anche dell’atteggiamento, sempre positivo e propositivo. Finalmente sono riuscito a vedere un’alta concentrazione in difesa, soprattutto sulle palle inattive, uno dei punti critici delle scorse settimane.”
"Rispetto ad altre volte, la Roma ha giocato anche un bel secondo tempo. – dice Ugo Trani - Nelle occasioni la Roma è nettamente superiore al Napoli. I terzini sono a rischio insufficienza, ma le colpe non sono solo loro. Taddei non è un difensore, bisognerebbe ringraziarlo alla fine ogni partita. Nella partita il migliore resta De Rossi. La base di squadra resta questa, con Gago e Pjanic al posto di Greco e Simplicio. Si è vinta una partita, serve continuità e non so se si può sognare il terzo posto. Però, come ha detto Totti, questa partita può esser quella della svolta".
Alle ore 9 si accendono i microfoni di Radio Radio nella trasmissione del Mattino "De Sanctis fa quest'autogol incredibile, - dice Franco Melli - così come con la Juventus la buona prestazione della Roma fu spalancata dal passaggetto di De Rossi ciccato da Vidal. Vittoria importantissima della Roma, fortunatissima, che impedisce una situazione mortificante. Leggendo la formazione di partenza dimostra che la Roma è scesa dall'undicesimo piano con la fune invece di prendere l'ascensore o usare le scale. Nella formazione di partenza ci sono sette giocatori che appartenevano alle stagioni precedenti. Che bisogno c'era di fare tutto quello che è stato fatto compromettendo una stagione dove la Roma poteva essere all'altezza di Milan e Juve? Il Napoli ha avuto sessanta occasioni da gol, la Roma ha giocato all'italiana. Difesa ad oltranza e contropiede, mi domando se non è stato perso tutto questo tempo invano per capire che bisognava giocare in un certo modo? Mi auguro che la strada imboccata dalla Roma con la partita con la Juve e accompagnata da episodi fortunati prosegua. La classifica non è granché, la Roma doveva arrivare terza ed è a dieci punti dal terzo posto. Sono state partite giocate con grandi motivazioni, partite della disperazione, pensiamo solo se la Roma le avesse perse entrambe. E' stata utilizzata una tattica difensiva. E' giusto chiedersi perché è stato perso tempo".
"In una situazione come questa, la dedica di Totti a Luis Enrique è fondamentale per il proseguo del campionato. – è il pensiero di Roberto Pruzzo - Le ultime due partite hanno schiarito le idee a tutti. Sono state troppo brutte le ultime trasferte ad Udine e Firenze, finalmente è stata ritrovata la fiducia, ora aspetto conferme. Non si può pensare che non ci siano ancora problemi".
"Oggi è il giorno di Luis Enrique. – dice Ilario DiGiovanbattista - Forse non ci rendiamo conto. La Roma, quella che doveva crollare, ha fatto quattro punti tra Juve e Napoli... Lamela è giovane, ha fisico e classe. Mi piace sempre di più, può diventare uno forte forte forte e secondo me già lo è. Ci sta molto bene nell'attacco della Roma".
"Al San Paolo è successo che il Napoli ha sbagliato totalmente partita, - dice Tony Damascelli - Mazzarri non ha capito nulla. Alcune prestazioni sono allucinanti, Campagnaro ieri era da mettersi le mani nei capelli. Sul gol di Osvaldo commette un grave errore, e il gol mangiato da Hamsik è da pacione. La Roma ha fatto bene, Bojan ormai è il dodicesimo uomo, entra subito in partita. Per quanto riguarda Lamela, non accetto il discorso del giovane. Se vieni pagato 20 milioni, non puoi giocare solo un tempo. Ieri a Yokohama c'erano anche ventenni. Lamela è bravo, ha del talento, ma non vorrei che fosse uno al quale piacciono i ghirigori. Poi bisogna fare anche altro, a Milano ci fu un esempio lampante: Alvaro Recoba. Talento indiscutibile, solo che era un giocatore tipicamente sudamericano. In alcune partite era più forte di Pelè. Non sarà il caso di Lamela, ma un giocatore a 19 anni o c'è o non c'è. Lui ha fame, è perfido nei contrasti".
"Ci sono stati episodi fortunati, un gol regolarissimo del Napoli. – ammette Furio Focolari - Però c'è un dato importante: tra Juve e Napoli sono arrivati quattro punti. Ora qualcuno purtroppo dirà che la Roma lotterà per lo scudetto, questa è l'eterna sciocchezza che circola in questa città. Ora sarebbe assurdo pensare di avere già vinto a Bologna".
"Luis Enrique mi è sembrato italiano, ormai parla la lingua e si è fatto furbo e intelligente. – il parere di Roberto Renga - Si è affidato ai senatori che non avevano fatto congiure, ieri c'è stata la prova. Loro possono aiutare i giovani come Lamela, che fra l'altro sono molto bravi. Si diceva che i giocatori remassero contro Luis, la prova del contrario si è vista nelle ultime due partite. Ci sono stati errori avversari che hanno permesso alla Roma di giocare con più serenità. Sarebbe stato più interessante vedere l'atteggiamento della squadra senza quegli errori. In questo periodo Luigi Enrico ha studiato l'italiano, l'importanza dei senatori, facendo un mix tra il calcio suo e quello italiano. Otto senatori utilizzati, questa è la via migliore per aiutare i giovani a crescere. Lamela ha giocato un primo tempo strepitoso, poi è calato perché è giovane. Bojan è entrato bene, ormai si è ritagliato un posto in panchina. Il migliore è stato Juan, mi è piaciuto anche Simplicio. Giocatori che erano considerati degli ex. Finalmente è stata trovata la sintesi, ora la Roma non può che crescere".
Si sono fatte le ore 10 e allora con la manopola giriamo sul Centro Suono Sport dove comincia Te la do io Tokyo" In apertura di trasmissione, Mario Corsi rende merito alla squadra giallorossa: “La Roma è la seconda forza del campionato, se avessimo indovinato subito il mix giusto, a questo punto della stagione saremmo stati primi o, nella peggiore delle ipotesi nelle postazioni per la Champions.”
Sulla gara di ieri non ha dubbi: “Tra Roma e Napoli c’è una differenza abissale. Lo dico davvero, io sono uno antico, uno di quelli che guarda ai nomi, per questo dico che tra le due rose non c’è paragone. Faccio i complimenti a Luis Enrique e vorrei dirgli di non fidarsi di Franco Baldini: Totti serve, è ancora il massimo, la palla di ieri per Osvaldo è qualcosa di incredibile. Se l’allenatore inizia a far giocare i calciatori più importanti, come per esempio Fabio Simplicio, si può pensare in grande. Deve ascoltare la vecchia guardia, lo stesso discorso che ha fatto Conte appena arrivato alla Juventus, quando si è chiuso per cinque ore con Buffon e Del Piero per parlare. Io, in questo momento, manderei via dalla Roma Baldini per tutti gli errori che ha fatto. Nell’ultimo Cda è stata data una mozione di sfiducia nei suoi confronti, lo sanno in pochi ma è un chiaro segnale del fatto che le mosse del direttore generale non sono piaciute molto alla banca. Questa è una squadra che, se nessuno la mortifica, anche a livello di romanità, può arrivare in alto.”
Anche Riccardo Angelini (Galopeira) analizza la gara di ieri: “Prima cosa: Totti deve esserci, sempre. L’abbraccio finale tra lui e Luis Enrique è stata una delle cose che mi ha fatto più piacere, è la cartina al tornasole di un gruppo assolutamente unito. Quella di ieri è la serata che noi tifosi della Roma meritavamo e speravamo.”
Jonathan Calò si unisce a quelle che sono le considerazioni positive sulla squadra e, in particolare, sull’apporto fondamentale di Francesco Totti: “Dopo la Juventus avevamo tutti l’impressione di una Roma in crescita e ieri ne abbiamo avuto conferma. Vorrei evidenziare come la presenza di Totti si stia rivelando cruciale nello sviluppo della squadra: non so come si possa criticare un calciatore di questo livello per un rigore sbagliato, al San Paolo ha fatto vedere che è il primo a sacrificarsi, un segnale chiaro di come sia sempre a disposizione, anche re-inventando il suo ruolo e avendo meno occasioni per arrivare a rete.”
Nello stesso orario su Teleradiostereo si comincia a parlare di Napoli-Roma. "Vittoria della Roma al San Paolo, importante per lo spirito e per la classifica. – dice Davide Rossi - Per tanti aspetti. Una vittoria che dà molti spunti di riflessione. Il successo è meritato, nel dopopartita in tanti si sono affrettati a parlare di fortuna. Da Mazzarri ce lo aspettavamo, lo ha fatto anche Luis Enrique e ciò depone a suo favore. Ieri Luis mette in campo la formazione più logica, tenendo conto delle assenze e degli infortuni. Probabilmente Gago e Pizarro non erano ancora abili e arruolati. Non c'erano fuori ruolo, c'era Juan al centro della difesa e De Rossi a centrocampo. Ormai Taddei lo possiamo considerare un terzino, aldilà della fascia di competenza. La Roma fin dai primi minuti ha dimostrato personalità, è andata in vantaggio con un'azione personale di Lamela. La Roma ha avuto il merito di giocare una partita ordinata e di sostanza, raddoppiando nel secondo tempo e tenendo botta dopo l'1-2. Quando Hamsik ha segnato tutti ci siamo fatti il segno della croce, ma la Roma ha concesso poco. I giocatori erano tutti dietro la linea del pallone per cercare di difendere il vantaggio. Ora ci si affretta a dire che Luis Enrique è diventato italiano e pragmatico, ma ieri ha schierato Totti, Lamela, Osvaldo, Greco e Simplicio più Taddei terzino. Anche in questo caso c'è chi vuole gettare ombre su una prova positiva della squadra. Le due più forti del campionato non erano riuscite a vincere al San Paolo. Ora non bisogna fare trionfalismi, la Roma deve vivere giorno per giorno cercando di mettere un mattoncino dopo l'altro nella costruzione della squadra. Ieri c'è stato meno possesso palla del solito, questo non vuol dire minor produzione offensiva. Mi piace molto vedere gente come Lamela e Osvaldo dare una mano in fase difensiva, ciò va a vantaggio per tutta la squadra. Mi viene l'acquolina in bocca pensando a cosa potrebbe diventare Erik Lamela, forse è stato speso poco per lui”
"Partirei dal mister. Noi abbiamo perso i punti di riferimento e la fiducia. – dice Dario Bersani - Vederlo sorridere così, spontaneo e senza freni, sgombro mentalmente, senza la tensione dei novanta minuti è stato un piacere. Non per tutti, non per quelli che auspicavano il tracollo della Roma. Per quanto la fiducia stesse venendo meno, noi abbiamo sempre sperato che Luis Enrique e la Roma potessero rialzarsi. Non è arrivato il tempo di appuntarsi medaglie e fare tabelle. La miglior Roma dell'anno nel primo tempo, credo che abbia creato più occasioni che nelle restanti 14 partite. Dopo tante partite abbiamo visto delle azioni d'attacco e una fase offensiva degna di questo nome"
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