E ora, France’, te lo facciamo noi il cucchiaio. Che non è solo l’opera d’arte più celebre di Francesco Totti. Il cucchiaio è pure l’attrezzo quotidiano dai grandi chef italiani, pronto all’uso domani sera. Il gioco è servito, ecco come quella posata la riempirebbero altri artisti della cucina intervistati da Davide Stoppini su "La Gazzetta dello Sport".
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Totti, gusti imprevedibili e anche tradizione. Cannavacciuolo: “È un vero babbà”
Parla il noto chef napoletano: "Francesco è il Calcio e un dolce così lo rappresenta". Barbieri: "Userei un gusto a sorpresa, geniale. Un tortellino con brodo di cappone"
Per Lele Usai, il sentimento, sia in cucina che in campo, ha un valore: "In quel cucchiaio servirei uno dei miei piatti preferiti, si chiama “testa e cuore”. È un sandwich con testa di maiale e cuore di gambero rosso. E il nome è perfetto, dice tutto: testa e cuore è quello che Francesco ha rappresentato per noi in questi 25 anni. C’è bisogno che dica altro?". Testa e cuore, roba da romanista vero. Poi ecco Cristina Bowerman: "Io cucinerei una polpetta di gambero crudo al pepe rosa e lime, su salsa guacamole, caviale italiano, lievemente panata e fritta. L’avocado perché mette d’accordo tutti, sia in Italia sia all’estero, frutto benefico e produttivo come Totti è per il calcio italiano, resistente ai pettegolezzi e agli attacchi che derivano dall’essere il capitano di una squadra così speciale. Il gambero poi è dolce, come lui è con la sua famiglia. Il caviale è l’eccellenza. E il concetto di polpetta riporta tutto alla città di Roma". Ma Totti è nome che supera ormai qualsiasi confine. Dillo a Bruno Barbieri: "Pensare che Totti non sia eterno, anche per noi interisti, è pura follia. Il suo cucchiaio è una sorta di piatto che non finisce mai, più lo mangi, più lo vorresti guardare. Nel mio metterei l’essenza del gusto della sorpresa, del sapore, della genialità: un tortellino con brodo di cappone, involucro che racchiude presente e futuro, che davvero vorresti non finisse mai".
Per lui vanno bene anche i grandi classici, in fondo. "Totti è il Colosseo, la terrazza del Pincio, il piano di Venditti, il sorriso dei bambini – dice Alessandro Borghese –. È il simbolo di Roma! E allora un mestolo di cacio e pepe. Un mestolo, sì: il cucchiaio a Totti sta stretto, per il suo grande cuore". Oppure "uno gnocco ripieno di cacio e patata – aggiunge Fabrizio Ferrari –. So che lo gnocco è il suo piatto preferito: simbolo della romanità, è un piatto che ormai è apprezzato ovunque. Come Francesco, del resto". Ma se alla fine di una giornata che un retrogusto amaro, per il capitano e i suoi tifosi, rischia comunque di averlo, è bene affidarsi ad Antonino Cannavacciuolo: "Nel cucchiaio di Totti metterei sicuramente il meglio, è una persona che rispecchia il calcio in senso assoluto, anzi Totti è il Calcio con la C maiuscola. E il meglio, per me, non può che essere un bel babbà ricco, con la crema fresca pasticcera. Un qualcosa di eccezionale. Di più: per noi napoletani un babbà è una cosa molto seria".
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