rassegna stampa

“Tifo Di Francesco. Quale dei due? Non posso dirlo, sono papà e nonno”

Parla Arnaldo, il padre del tecnico giallorosso e il nonno dell'attaccante del Bologna: "Insieme, nella stessa squadra? Credo sia dura. A me personalmente piacerebbe molto. E farei anche meno fatica: avrei solo una squadra da tifare…"

Redazione

Bologna-Roma, il derby si gioca in casa Di Francesco: da una parte papàEusebio, tecnico dei giallorossi; dall’altra Federico, attaccante dei rossoblù. Spettatore speciale sarà Arnaldo, padre e nonno dei due. Ottanta anni, radici abruzzesi e la voglia matta di non perdersi il match. Questo un estratto dell'intervista nell'edizione odierna de "La Gazzetta dello Sport".

Il calcio è sempre stato presente in famiglia?

"Io non ho mai giocato, ho cominciato a lavorare a 14 anni. Mentre Eusebio e Federico, sin da piccoli, hanno palesato la loro passione: Eusebio giocava nel piazzale antistante il ristorante di famiglia prendendo a calci lattine oppure palloni fatti di spugna o vecchi fogli di giornale. E lo stesso Federico: lui però stava in casa anziché in strada. Sa com’è, i tempi sono cambiati…".

L’emozione più grande, pensando alle loro carriere?

"Esordio in Nazionale (5 settembre ’98 in Galles-Italia 0-2, ndr ) per Eusebio. E prima rete in A (11 settembre 2016, Bologna-Cagliari 2-1, ndr ) per Federico: ero allo stadio e lui, dopo la partita, mi ha dedicato il gol. Una giornata bellissima".

E a tavola si parla di calcio?

"Pochissimo, con Eusebio ancora meno. Io li sprono solo a migliorare sempre".

Capitolo Bologna-Roma, come ci arrivano i due Di Francesco?

"Federico è stato frenato dagli infortuni ma ha tutto il tempo per rifarsi. Di Eusebio, invece, sono contentissimo: mi auguro che la Roma possa mantenere l’attuale posizione di classifica. La sfida al Barcellona? La sorpresa nell’uovo di Pasqua (ride, ndr ), speriamo vada bene".

Spesso Eusebio ha detto che sarebbe difficile allenare il figlio. Lei se li immagina insieme?

"Eusebio ha sempre detto “sono il padre di mio figlio, non l’allenatore”, per questo credo sia dura. A me personalmente piacerebbe molto. E farei anche meno fatica: avrei solo una squadra da tifare…".