Il personaggio del momento in casa Roma è lui, Wojciech Szczesny. La scorsa estate, quando lo ha riportato a Trigoria, Walter Sabatini confidava: «Trattenere Szczesny sarà quasi impossibile, ma chissà…». Già, chissà. «Il mio futuro non dipende da me, ma da Wenger e dall’Arsenal – dice il polacco a Sky –. Per me è molto importante la fiducia di Spalletti. Da quando è arrivato ho sempre sentito la sua considerazione e per me è un piacere lavorarci. Con lui sono migliorato, in particolare come impostazione della manovra da dietro. Quando c’è fiducia ci si esprime al meglio».
rassegna stampa
Szczesny e un futuro incerto: «Intanto voglio vincere qui»
Parla il portiere polacco: "Nel mio contratto non ci sono clausole o opzioni di acquisto da parte della Roma. La verità è che tutto è nelle mani di Wenger e dell'Arsenal"
Ecco perché non se la sente di sbilanciarsi, scrive Chiara Zucchelli su "La Gazzetta dello Sport". «A dire il vero vorrei saperlo anche io quale sarà il mio futuro. La verità è che tutto è nelle mani di Wenger, l’allenatore e l’uomo al quale ho affidato la mia carriera fin da quando ho 16 anni. Nel mio contratto non ci sono clausole o opzioni di acquisto da parte della Roma. La decisione spetta a lui. Sono contento che due club così si contendano le mie prestazioni: uno che mi vuole tenere e l’altro che vuole che torni». Se dovesse lasciare la Roma, vorrebbe però farlo con un trofeo. «Abbiamo ambizioni altissime e non ci accontentiamo del 2° posto. Abbiamo una rosa che ci consente di giocarcela con la Juve, dobbiamo superarci». Lui lo sta facendo. Tra i portieri che hanno giocato tutte le partite dell’andata, è quello con la miglior percentuale di parate (78.3%): «Quella più difficile è stata quella del primo tempo a Genova su punizione: puro istinto, una di quelle difficili da preparare in allenamento».
© RIPRODUZIONE RISERVATA