rassegna stampa

Strootman alza il tiro: «Roma fatta per vincere»

Il centrocampista olandese e la voglia di imporsi: "Sono in debito con tutti, dobbiamo riuscirci. E' cambiato qualcosa nella nostra testa"

Redazione

Sofferenza e vittoria. Probabilmente, i due termini più utilizzati nel vocabolario di Kevin Strootman da tre anni a questa parte. Fino a Natale sapeva di essere tornato dopo il lungo travaglio per infortunio, ma non si sentiva ancora lui. Dopo Natale è come se fosse stata tirata una linea di confine. Adesso non è solo tornato, ma è anche lo Strootman che avevamo lasciato prima dell’infortunio: forte, decisivo, per alcuni versi anche semplicemente unico.

«Non so se tutto questo mi ha cambiato, se il mio modo di giocare adesso è diverso rispetto a prima. Di certo c’è che oggi sono cresciuto tantissimo sotto il profilo caratteriale», dice il centrocampista olandese al match program della Roma. Ed apriti cielo, allora. Se c’era una qualità su cui Strootman non ha mai difettato è proprio il carattere. «Io in campo cerco di dare sempre il massimo, come del resto anche i miei compagni. Ma non so per quale motivo la gente sia così affezionata a me , probabilmente perché mi si vede dall’espressione del viso che do sempre il 100%. Sono in debito con i tifosi giallorossi, mi hanno sempre sostenuto, anche quando giocavo male. Ecco perché dico che quest’anno voglio vincere qualcosa».

«L’obiettivo è arrivare fino in fondo ad ogni competizione e portare a casa almeno un trofeo. Dobbiamo andare avanti così, va bene anche vincere le partite per 10. Qualcosa, poi, strada facendo è cambiato: ora c’è la voglia di vincere sempre, di conquistare tutto. Anche la partitella di allenamento viene vissuta come se fosse una partita di campionato». E forse il segreto è proprio lì, nello stacco mentale da un momento all'altro. Ora la Roma ha fatto un bel passo in avanti e per andare a cercare la vittoria ha bisogno di gente di personalità, proprio come è Strootman, come scrive Pugliese su La Gazzetta dello Sport.

Il suo ritorno al top lo deve anche a Luciano Spalletti, uno che su di lui ci ha puntato subito, anche se per poterlo recuperare davvero ha dovuto aspettare un po’. «Nel finale della scorsa stagione era anche giusto che giocassi poco, c’erano De Rossi, Pjanic e Nainggolan che a centrocampo stavano facendo benissimo. Dall’inizio di questa stagione, invece, il mister mi ha cominciato a parlare tanto e lo fa anche adesso. Tatticamente lui è bravissimo, ci prepara molto bene per ogni singola partita, dandoci la possibilità di cambiare modulo anche in corsa, durante la stessa gara. In allenamento si respira la sua voglia di vincere, la sua mentalità, il suo desiderio di arrivare». Che poi, a pensarci bene, è un po’ anche lo stesso desiderio di Strootman. E chissà che il vero grande acquisto di gennaio alla fine non sia proprio lui.