A volte i grandi amori finiscono in odi persino inesplicabili. Così è successo tra Totti e Spalletti. Il tecnico dell'Inter, insieme a Bianchi (che voleva cederlo) sono gli unici due allenatori della vita di Totti, che non sono stati invitati alla presentazione del libro. "Io non dimentico", ripete spesso. "Ho avuto a che fare con due versioni di Spalletti", ha raccontato l’ex capitano a Paolo Condò nella suo libro. Il primo, nel 2004, gli piaceva. Affetto vero. Non è un caso che l’addio, nel 2009, fu struggente, con Spalletti che non riusciva a parlare per la commozione.
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Spalletti, lui e Totti ruppero così: “Vattene via”, “Vigliacco”
Lo storico capitano ha parlato del rapporto a due facce con il suo ex allenatore e dei due addii diversi
Nel 2016, però, le cose cambiano, si legge su La Gazzetta dello Sport. "L’altra volta ti ho permesso tutto, ora non più" gli fece capire l'allenatore. Logico che le cose precipitino, con Totti che fa un’intervista in cui dice di non sentirsi rispettato e Spalletti che il giorno dopo, a poche ore da Roma-Palermo, lo convoca per dirgli: "Vai a casa. Tu ormai sei come gli altri, dimenticati di quando eri insostituibile". La replica è feroce: "Vigliacco, adesso che non ti servo più mi rompi il c..., eh? Sei tornato con una missione. Portala al termine". La frattura è consumata. A Bergamo, dopo il pari con l’Atalanta santificato da Totti, il nuovo scontro dovuto alle carte. "Basta, hai rotto – dice l’allenatore –, pretendi di comandare e te ne devi andare". Invece ci sarà ancora un anno di fredda convivenza fino ai saluti di Spalletti, fischiato dall’Olimpico nel giorno dell’addio di Totti.
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