rassegna stampa

Spalletti, a Trigoria pure boxeur e boscaiolo improvvisato. Ma resta la macchia Totti

"Con Francesco non ho conti in sospeso e lo abbraccerò". Ma l’Olimpico non gli ha perdonato l’addio del capitano: stasera fischierà

Redazione

Quando a Trigoria lo videro mettersi a torso nudo per cominciare a tagliare un albero che intralciava, sgranarono gli occhi. «Ma è lui?», dissero i calciatori che lo osservavano da lontano. Era proprio Luciano Spalletti. I fischi di stasera all'Olimpico forse gli faranno male, ma non lo spaventano. L’ambiente giallorosso non è certamente agevole e per questo il tecnico di Certaldo non nascondeva i suoi modi per combattere lo stress, scrive Massimo Cecchini su "La Gazzetta dello Sport". Una volta durante una trasferta in Toscana i giocatori lo scoprirono che dormiva sul pavimento. «Volevo stare a contatto con la mia terra», rispose sereno. In altre occasioni narrano come di notte, nella palestra di Trigoria, lo vedessero tirare di boxe, al sacco, per scaricare energie e cattivi pensieri.

Se stasera però i tifosi giallorossi lo fischieranno sarà per il suo rapporto con Francesco Totti e quelle frizioni ostentate che hanno portato allo psicodramma del 28 maggio, con tutto il mondo del calcio in lacrime per l’addio del campione e, di converso, col «nemico» preso come capro espiatorio di un addio inevitabile. «Non meritavo quei fischi», disse poi. Eppure c’era stato un tempo, durante il primo ciclo, in cui il rapporto tra Spalletti e Totti scorreva idilliaco. Ma il ritorno nel gennaio 2016 ha fatto annusare a tutti aria di tempesta, quella poi puntualmente scoppiata. Un Totti ormai alle soglie dei 40 anni, apparentemente è stato facile da accantonare, poi addirittura da mandare via da Trigoria, dopo che in un’intervista alla Rai il capitano accusava Spalletti di mancargli di rispetto. I risultati, d’altronde, erano dalla parte dell’allenatore. Ma il destino ha avuto in serbo una sorpresa per tutti, ovvero un Totti improvvisamente decisivo in un incredibile finale di stagione nella primavera 2016. E allora la crisi è riemersa per oltre un anno.

«Se incontro Francesco sarò contento di abbracciarlo e salutarlo. Tra me e lui non ci sono conti in sospeso, gli ho detto tutto quello che dovevo, come spero abbia fatto lui con me. Sarà un piacere ritrovarlo. Penso di conoscerlo abbastanza bene. L’ho visto sorridente, a suo agio durante il sorteggio Champions. Spero che possa fare tutto ciò che è nei suoi progetti, ne sarei contento. Poi io provo amore per lui. Ho ricevuto molta qualità da Francesco, mi ha fatto vivere partite splendide, ha segnato gol da falso nueve di grande qualità. Non ho problemi di alcun genere con lui, sono tranquillissimo».