rassegna stampa

Semprini, il romano che segna con l’Entella e sogna l’Olimpico

L'attaccante è cresciuto nella Capitale, con la passione per i colori giallorossi: "Fino a due anni fa andavo in Curva Sud a fare il tifo per la Roma". Adesso affronta la Primavera di De Rossi

Redazione

"Fino a due anni fa andavo in Curva Sud a fare il tifo per la Roma": si presenta così Mauro Semprini, uno che da 2 anni Roma l’ha lasciata per giocare nell’Entella, centravanti della Primavera, non sempre ma quando serve. "Sono di Monteverde, ma poi per motivi di lavoro ci siamo trasferiti ad Anzio. E infatti sono andato a giocare all’Aprilia per 4 anni. Poi un anno alla Lupa Roma, e dal 2015 sono qui. E pensare che da bambino avevo giocato nella Lazio. Ma era una vita fa, credo non sia rimasto nessuno di quelli con cui giocavo. Anche se nella Primavera biancoceleste ora c’è il mio migliore amico, Cardoselli. Con la Roma mai niente. Però due anni fa, con gli Allievi della Lupa, ci giocai contro: 2­-1 con 2 gol miei…".

Come riporta Francesco Oddi de La Gazzetta Dello Sport, una settimana fa Semprini aveva fatto un favore anche alla Roma: con i giallorossi sconfitti a Bologna, l’Atalanta è salita a +3, ma sarebbe stato +5 se l’Entella non li avesse fermati sul 2­-2 a Zingonia grazie anche ad una rete dell'attaccante. E pensare che in stagione fino a marzo aveva segnato solo un gol. "Ma ora, con quello alla Roma sono 4 gare di fila che segno. Non mi ero preoccupato per la panchina: ero certo che avrei lasciato il segno. Talmente certo che avevo promesso che avrei esultato in un certo modo, se avessi avuto ragione. E sono andato verso la panchina con le mani dietro le orecchie, esultando un po’ alla Delvecchio". Il suo tecnico, Castorina, aveva ammesso che l’Entella non era preparata a una stagione così bella. "Ci davano tutti per morti – dice Semprini – come se dovessimo giocare un campionato senza ambizioni. Lo scorso anno siamo arrivati alle Final Eight, uscendo proprio coi giallorossi: quest’anno ogni volta che vincevamo una partita si parlava di fortuna. No, solo duro lavoro". Lo stesso che attende la Roma, da qui al ritorno del 21 aprile all’Olimpico. Lo stadio dei sogni di Semprini.