Claudio Lotito intende partecipare alle prossime elezioni per la presidenza della Lega B. Qual è il suo disegno? Lotito ha illustrato alle società il suo progetto: ottenere di rientrare nel Consiglio federale del 27, farsi eleggere vicepresidente vicario e quindi assicurare i finanziamenti richiesti (che, per inciso, proprio lui ha contribuito a far venir meno). Questo obiettivo sembra irraggiungibile: le due vicepresidenze federali, per le quali Carlo Tavecchio ha ferma intenzione di indicare i rappresentanti delle componenti che lo hanno eletto, cioè Cosimo Sibilia (vicaria) e Renzo Ulivieri, come tre anni fa non saranno assegnate a dirigenti di club. Che fa Lotito, molla anche la Lazio? E ammesso che ne abbia l’intenzione, dove trova i voti in Consiglio federale per diventare il vicario di Tavecchio? Un’ipotesi, tra l’altro, dinanzi alla quale nemmeno al Coni farebbero i salti di gioia.
rassegna stampa
Scende in campo Lotito, ma Abodi non molla
Il patron di Salernitana e Lazio per ora è l’unico candidato alla Lega. Se farà sul serio, l’ex presidente lo sfiderà. Elezioni il 25
La candidatura è unascelta sorprendente, visto che il proprietario della Lazio, in caso di elezione, dovrebbe rinunciare alle proprie quote della Salernitana. Quando, messo all’angolo dai maggiorenti della Serie A, minacciava di ottenere ricovero in B, proprio nella componente che ha contribuito ad "affamare", Claudio Lotito faceva sul serio. Da ieri, è ufficialmente candidato – peraltro al momento l’unico – alle elezioni, in programma sabato 25, per la presidenza della Lega rimasta orfana del «nemico» Andrea Abodi, che non ha ritirato le sue dimissioni.
Il fatto che al termine di un Consiglio di Lega allargato a 18 società Lotito sia riuscito trovare lo spazio di una candidatura dimostra di controllare un numero di voti che potrebbe essere sufficente a farlo eleggere. E' presto per dirlo. Come riportano Alessandro Catapano e Nicolò Schira su La Gazzetta Dello Sport la sua strategia potrebbe però avere anche altri scopi. Il primo, immediato, era sparigliare il fronte che chiedeva un Abodi-ter o, al limite, un interim di Corradino. Obiettivo apparentemente raggiunto, se è vero che Stirpe, primo sostenitore di Abodi, ha abbandonato infuriato il Consiglio dopo aver annunciato le sue dimissioni. Ma averne eroso il consenso, non significa averne ucciso definitivamente le velleità. Perché Abodi ai più allarmati dei suoi ha confidato che se davvero Lotito andrà fino in fondo, lui tornerà in campo per affrontarlo, «perché il bene della B, a quel punto, conterebbe molto più delle mie scelte».
In realtà il presidente biancoceleste avrebbe un obiettivo preciso, la Lega di A, dove ultimamente ha perso consensi, in numero tale da mettere a repentaglio la sua rielezione a consigliere federale. Questa è la partita che sta giocando. La candidatura di Lotito, sostenuta da un gruppetto di società, con Entella, Novara e Perugia, oltre che Salernitana, in testa, sarebbe solo una copertura e nasconderebbe un nome da tenere top secret. Un manager indipendente, in grado di attrarre consensi in modo trasversale. Ma sempre legato a Lotito.
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