Antonio Ruediger ieri è tornato quindi a parlare di razzismo e Italia, un binomio che gli è particolarmente a cuore. "Ho sentito quegli ululati nei miei confronti in tante occasioni da parte dei tifosi avversari e non è mai successo niente – ha detto il difensore tedesco della Roma direttamente da Sochi, in Russia, dove si trova per giocare la Confederations Cup –. La cosa per me è assolutamente incomprensibile. L’arbitro dovrebbe farlo notare allo speaker dello stadio, un avvertimento sarebbe la cosa giusta. Poi, se non succede nulla, sarebbe allora meglio sospendere la partita. Siamo nel 2017, ci sono spesso manifesti con lo slogan “No al razzismo”, ma in Italia non si fa poi molto. E invece, su di un problema come questo, dovrebbero essere prese misure più severe".
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Ruediger: “Razzismo incomprensibile, in Italia si fa poco”
Dalla Russia il grido d’allarme del tedesco: "Su di un problema come questo, dovrebbero essere prese misure più severe. In caso di ululati gare da interrompere"
Nella scorsa stagione Ruediger è stato vittima del famoso episodio con Lulic nel derby romano d’andata ("Due anni fa Stoccarda vendeva calzini e cinture e ora fa il fenomeno", ha detto il laziale del tedesco) e aveva toccato l’argomento svariate volte, come ricorda Andrea Pugliese su "La Gazzetta dello Sport". Alla Bild, per esempio, a fine maggio disse: "Non posso e non devo nascondere nulla, perché mi ritrovo dentro a questo problema. Il razzismo in Italia è un grosso problema. Se la Federazione non deciderà di fare nulla, secondo me deve intervenire direttamente la Fifa".
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