Tre i passaggi chiave per la Roma: l’allenatore, il ruolo di Totti ed il nuovo team manager. Tre macroaree sensibili per il futuro giallorosso, tre decisioni che la dirigenza romanista dovrà prendere a breve. Possibilmente entro questa settimana, scrivono Pugliese e Zucchelli su "La Gazzetta dello Sport".
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Roma, sciogli tre nodi: l’allenatore, Totti e il team manager
In settimana la dirigenza deve chiudere col Sassuolo per Di Francesco e l’ex capitano è ancora indeciso sul da farsi
Da questo pomeriggio tutto il management giallorosso sarà di nuovo a Trigoria. Il primo nodo da sciogliere è ovviamente quello della guida tecnica, con Eusebio Di Francesco che resta ancora in pole. C’è lo scoglio della clausola da tre milioni di euro. Tocca alla Roma, in caso. E da Sassuolo fanno sapere che deve succedere anche presto, al massimo entro il weekend. Pallotta, però, due giorni fa ha ufficializzato come Di Francesco non sia l’unico tecnico su cui si sta ragionando. Il che, però, vuol dire sostanzialmente che la Roma non è certa al 100% della scelta. Altrimenti non starebbe valutando anche un altro profilo (tra Emery e Tuchel?) e, soprattutto, avrebbe già risolto anche la questione della clausola stessa, dando maggior forza alla figura dello stesso Di Francesco. Che, in settimana, si rivedrà con il Sassuolo, ma solo dopo che il club emiliano si sarà visto con la Roma stessa.
Ieri è tornato a Roma anche Francesco Totti, dopo una settimana passata tra Milano, Montecarlo e Saint Tropez per staccare la spina e iniziare anche a riflettere. In questi giorni si vedrà anche lui con la dirigenza giallorossa per capire cosa ne sarà davvero del suo domani. Di certo, non gli hanno fatto piacere le ultime parole di James Pallotta, in cui il presidente della Roma lo invita a fare "l’ambasciatore dei brand romanisti". Totti si aspetta invece tutt’altro, un ruolo operativo: direttore tecnico o vice di Monchi, male che va (si fa per dire) vicepresidente. L’impressione, però, è che i rapporti con questa dirigenza continuino ad essere faticosi e che solo l’arrivo di un amico come Di Francesco potrebbe dargli la spinta decisiva ad accettare un ruolo da dirigente.
E poi c’è la questione del team manager. Potrebbe essere Morgan De Sanctis, uno che a Trigoria ha buoni rapporti con tutti, sempre che poi il Monaco non decida di offrirgli un altro anno di contratto.
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