rassegna stampa

Roma-Napoli, dentro i secondi: sfida cruciale per l’alta quota

Qualunque risultato sposterà qualcosa, tra scudetto e corsa Champions. Il duello a distanza tra Nainggolan e Hamsik potrebbe essere decisivo

Redazione

Roma-Napoli di oggi non è soltanto lo scontro diretto tra la seconda e la terza di Serie A. Rappresenta qualcosa di più, scrive Sebastiano Vernazza su "La Gazzetta dello Sport". Qualunque risultato determinerà spostamenti e sommovimenti in cima. Se la Roma vince, tiene viva l’illusione che la corsa scudetto sia ancora aperta. La sconfitta del Napoli rimetterebbe in totale discussione la caccia al terzo posto, l’ultimo utile per la Champions. Atalanta, Lazio e Inter, come iene, moltiplicherebbero motivazioni ed energie in vista dei propri impegni domenicali. Il segno 1 spaccherebbe in due l’alta classifica e farebbe quasi implodere il Napoli, reduce da tre sconfitte nelle ultime quattro gare ufficiali.

Se all’Olimpico finisse in parità, la Juve potrebbe allungare a più nove sulla Roma e a quel punto molto sarebbe fatto. I discorsi sulla volata per il titolo si affievolirebbero e la Roma si troverebbe in una specie di limbo: continuare a guardare le spalle della Signora o guardarsi le spalle? Il Napoli, col pareggio, rischierebbe di farsi rosicchiare due punti dalle tre iene sue inseguitrici, ma farebbe rifornimento di autostima, darebbe prova di esistenza in vita.

Se vince il Napoli, per la Roma è finita o quasi in chiave scudetto e si complica il discorso Champions. Potenziale meno dieci dalla Juve e riduzione a più due del vantaggio sui sarriani. Il segno 2 aprirebbe lo scenario più estremo: Juve lanciata verso la fuga decisiva e mischione per gli altri due piazzamenti Champions, con cinque squadre in lizza (Roma, Napoli, Atalanta, Lazio e Inter).

Il movente psicologico sarà determinante: prevarrà la rabbia del Napoli o quella della Roma scottata mercoledì dalla Lazio? Roma (57 gol) e Napoli (60) sono le squadre con i migliori attacchi. Alla domanda su chi potrebbe essere decisivo rispondiamo però in altro modo: Nainggolan e Hamsik, le due «creste matte». Nainggolan è il trascinatore della Roma: c’è sempre stato o quasi nei giorni cruciali e si è arreso per ultimo nelle situazioni difficili. Hamsik, in alcune partite top, è venuto meno. A Madrid ha servito l’assist per Insigne e si è inabissato. Martedì a Torino ha giocato a nascondino. L’inattitudine dello slovacco ai grandi incontri sembra a un passo dal diventare luogo comune. Chi vince questo duello a distanza - neanche troppa - vince la partita.