rassegna stampa

Roma, difesa blindata. Manolas sta rinnovando, Monchi: “È tra i top 5 al mondo”

L'accordo per il prolungamento del contratto del centrale greco è ad un passo. Da limare soltanto la clausola rescissoria

Redazione

Il rinnovo di Kostas Manolas sembra essere finalmente davvero ad un passo. La piattaforma d’accordo su cui si sta lavorando prevede un ingaggio annuo di circa 3 milioni, a cui aggiungere dei bonus semplici da maturare che possano portare il difensore greco a guadagnare 3,5 milioni di euro a stagione.

Come riporta l'edizione odierna de "La Gazzetta dello Sport", l’attuale d.s. della Roma Monchi e l’agente di Manolas, Ioannis Evangelopoulos, avevano cominciato a parlarne al telefono prima dell’ultima sosta delle nazionali, per poi darsi appuntamento dopo il doppio appuntamento che coinvolgeva Manolas e la Grecia nello spareggio mondiale contro la Croazia. "Il giocatore vuole restare e quando la situazione è questa, una soluzione si trova. Anche se è tra i migliori 5 difensori del mondo e non è facile lottare contro concorrenti top". Concorrenti che lo hanno inseguito e lo inseguono ancora. Basti pensare alla corte delle squadre inglesi del passato o l’accordo già fatto con lo Zenit di Roberto Mancini del giugno scorso (base annua dell’ingaggio 4 milioni di euro), quando Manolas ci ripensò a un soffio dalla firma, facendo anche infuriare parte della dirigenza giallorossa.

Oggi quelle frizioni e quegli attriti sembrano lontani anni luce, anche perché nel frattempo Manolas si è rimesso a lavorare e in questi primi 5 mesi di Roma di franceschiana è stato uno dei segreti delle tante vittorie. Per chiudere di fatto il nuovo contratto ora bisogna solo mettere la ciliegina sulla torta e cioè trovare l’accordo sulla clausola rescissoria. La Roma inizialmente la voleva far girare intorno ai 40 milioni, Manolas e il suo agente hanno chiesto di non andare oltre i 30. Come al solito, probabilmente, l’accordo si troverà a metà strada, a 35 milioni o giù di lì. Da capire, poi, se valida solo per l’estero (come vorrebbe lo stesso Monchi) o "spendibile" anche in Italia.

(A. Pugliese)