Quella volta che la Roma pensava di essere ricevuta da Eltsin e invece rimase, invano, ad aspettare. Quella volta che Carlos Bianchi scelse di giocare con una sola punta. E quella volta che Totti salutò la Champions con una fucilata su punizione diventando il marcatore più anziano della storia della competizione. La Roma a Mosca ha giocato quattro partite negli ultimi ventisette anni e, quasi sempre, è tornata in Italia col sorriso. Non è successo - scrive Chiara Zucchelli su "La Gazzetta dello Sport" - il 25 novembre del 2014: la punizione di Totti sembra spianare la strada, ma il rientrante Strootman e Iturbe si addormentano e regalano al CSKA un tiro cross che beffò e fece infuriare De Sanctis. Totti diventò il più anziano marcatore della Champions (a 38 anni e 59 giorni) ma quel giorno si aprì anche la prima vera crepa tra Rudi Garcia e il gruppo, visto che la stampa russa riportò l'indiscrezione secondo cui alcuni calciatori erano stati visti dopo la partita in uno strip club di Mosca, con tanto di foto.
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Dalle imprese di Bianchi, passando per Capello alle punizioni di Totti. A Mosca la squadra di Di Francesco proverà a ripetere la storia
Tutt'altro clima nel 1991, quando la Roma vinse 2-1 in Coppa delle Coppe grazie ad un'autorete e a Rizzitelli. La squadra poche ore prima credeva di essere ricevuta da Elstin, neo presidente della Repubblica Russa. Ma lui aveva impegni più importanti che ricevere la Roma, che infatti rimase in hotel. Poi le due vittorie: con Carlos Bianchi nel 1996 per 3-1 (negli annali per la sua dichiarazione: "È la prima volta che gioco con un solo attaccante) e quella 1-0 con Capello cinque anni dopo grazie al gol di Cafu. Per tornare giovedì da Mosca con lo stesso risultato Di Francesco firmerebbe subito.
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