Per El Shaarawy che era stato grande protagonista della notte magica di Champions League, quella in cui la Roma aveva strapazzato all’Olimpico il Chelsea per 3-0, vedere l’andata degli ottavi dalla tribuna non è stato di certo semplice da digerire. Pur comprendendo le motivazioni di Eusebio Di Francesco ("È stata una scelta esclusivamente tecnica", ha detto a fine partita l’allenatore giallorosso). El Shaarawy, però, ci è rimasto male nel restare fuori dalla lista dei 18 contro lo Shakthar Donetsk, scrive Andrea Pugliese su "La Gazzetta dello Sport". Ma già domani potrebbe arrivare l'occasione giusta, contro quel Milan che l’ha lanciato.
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Riecco il Faraone, talismano Roma contro il Milan
El Shaarawy è avanti nel ballottaggio con Perotti. Stephan contro la sua ex squadra ha sempre vinto
El Shaarawy è in vantaggio nel ballottaggio con Perotti per il ruolo di esterno sinistro. E non solo perché contro il Milan ha sempre vinto (4 volte su 4, tutte con la maglia giallorossa addosso, segnando anche due reti pesanti a San Siro), ma anche perché Perotti nella partita giocata in Ucraina ha speso molto. E poi perché una seconda esclusione consecutiva rischierebbe di buttare giù un giocatore che ha bisogno di sentire la fiducia intorno a sé. Di Francesco deciderà oggi e chissà che proprio la cabala non influenzi almeno un po’ le sue scelte. Un dolce amuleto, insomma.
In una Roma che fa ancora fatica a segnare, il Faraone è una buona soluzione realizzativa. Al netto degli errori di Udine, El Shaarawy in questa stagione finora ha segnato in tutto sette reti, secondo marcatore giallorosso alle spalle di Dzeko (14) e davanti proprio a Diego Perotti (6). Questo nonostante Di Francesco a lui chieda un lavoro particolare, fatto di ripiegamenti difensivi e di sacrificio. Il che, forse, gli fa perdere anche un po’ di lucidità sotto porta. Anche se poi arriva il Milan. Ed El Shaarawy quando vede rossonero funziona sempre.
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