Alla fine è scappato via, nel pullman, senza voler parlare con nessuno e senza neanche tenere la tradizionale conferenza stampa, come da protocollo Uefa. Alla fine Eusebio Di Francescoera un misto di rabbia e delusione. Rabbia per gli episodi arbitrali, in particolare quello finale per il mancato rigore su Schick. Delusione per una sconfitta che mette a serio rischio il suo futuro in giallorosso.
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Rebus panchina: oggi si decide il futuro del tecnico
La squadra è stata eliminata ma ha lottato. Dopo il k.o. contatto telefonico tra i dirigenti e Pallotta
Ieri sera i dirigenti giallorossi si sono ancora una volta riuniti per capire il da farsi, anche in collegamento telefonico con James Pallotta, il presidente, direttamente dagli Usa, scrive La Gazzetta dello Sport. Una decisione potrebbe essere presa oggi. Da una parte l’idea di cambiare, dall’altra quella di andare avanti così. Di Francesco le sue risposte le ha avute. Non di gioco, ma di compattezza e unione sì. Troppo poco? Forse. Del resto, la società si era dimostrata al fianco del tecnico anche ad inizio partita, con le parole di Francesco Totti: "La squadra è tutta con lui, ma io Di Francesco lo difendo non perché è mio amico o perché con lui ho vissuto anni bellissimi ha detto l’ex capitano ma perché sono un dirigente della Roma e lui è il mio allenatore. È il tecnico della Roma e va difeso fino alla fine". Questo prima del via, il dopo è ancora tutto da scrivere.Panucci, Donadoni, Ranieri e Montella. Il futuro allenatore della Roma potrebbe uscire da questa rosa di nomi, anche se poi ieri sera i dirigenti non sapevano ancora cosa fare.
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