Le cose belle: le coreografie delle curve, con la Nord piena di bandierine e lo striscione «da sempre il vostro incubo peggiore» e la Sud colorata da sciarpe e bandiere giallorosse. Le cose brutte: i «buu» razzisti a Rüdiger e Lukaku, che macchiano, in parte, una serata vecchio stile, con l’Olimpico non pienissimo 43mila gli spettatori presenti , ma con tanta voglia di cantare e fare bella figura, vista anche la diretta in chiaro. Sugli spalti le due squadre pareggiano, sul campo vince la Roma, ma la festa, dopo il 2-0 dell’andata, è tutta della Lazio. Tanto che dal 20’ del secondo tempo arrivano gli olè dei tifosi laziali, al 43’, immancabile in serate così, il "che sarà sarà" della curva Sud, e al 90’ lo sberleffo finale della Nord, che espone lo striscione: "Niente da fare".
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Qui all’Olimpico come ai bei tempi
Se c’è una cosa da cui i giallorossi, ancora una volta, dovranno ripartire, sono sempre loro: i tifosi. Che infatti salutano l’Olimpico cantando: "Noi non ti lasceremo mai"
Tutt’altra atmosfera in casa Roma: la curva è strapiena, i tifosi entrano alla spicciolata poco dopo le 18, gli ultrà arrivano tutti insieme dopo un corteo che parte dal Ponte della musica e arriva fino all’Obelisco. In Tevere ci sono ampi spazi vuoti, in Monte Mario va un po’ meglio, ma la spinta della Sud fa sembrare lo stadio esaurito. Non basta, evidentemente, alla Roma, ma se c’è una cosa da cui i giallorossi, ancora una volta, dovranno ripartire, sono sempre loro: i tifosi. Che infatti salutano l’Olimpico cantando: "Noi non ti lasceremo mai".
(C. Zucchelli – E. Bergonzini)
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