rassegna stampa

Quel ponte per lo stadio. Si muove il governo: soldi per l’opera. E la Roma sorride

Una telefonata del ministro Lotti al collega Delrio sblocca la situazione: finanziamenti per il collegamento indispensabile alla viabilità dell’area

Redazione

Lo stadio della Roma si farà, questa sembrerebbe la volta buona. In soccorso del progetto di James Pallotta e Luca Parnasi, scende in campo il governo, che si impegna a sostenere la realizzazione del Ponte di Traiano. La svolta viene decisa all’ora di pranzo. Il ministro per lo Sport Luca Lotti è a bordo del treno del PD nei pressi di Firenze. Da Roma, gli segnalano che il progetto Tor di Valle ancora una volta sta per arenarsi per difetti di viabilità. Il nodo è la necessità di reinserire nel progetto il Ponte di Traiano. Un’opera da circa 90 milioni che dovrà collegare l’area del nuovo stadio alla Roma-Fiumicino.

Previsto nella prima versione del progetto deliberata dall’amministrazione Marino, il ponte è stato di fatto cancellato in quella successiva approvata dalla Raggi, per compensare il taglio di cubature ai costruttori. Tanto, si disse, c’è il progetto del vicino Ponte dei Congressi già finanziato dal Cipe. In realtà, quell’opera è tutta da rivedere: bocciata dal Consiglio superiore dei lavori pubblici, nella migliore delle ipotesi ha tempi di realizzazione indefiniti, scrivono Cecchini e Catapano su "La Gazzetta dello Sport". Da qui, l’importanza di tornare al Ponte di Traiano. Ma la situazione è molto delicata, con la Regione che nicchia e il Comune che ufficialmente fa il tifo per lo stadio ma poi spedisce in Conferenza di servizi trecento pagine di prescrizioni, il progetto stavolta potrebbe arrendersi. È a questo punto che il ministro Lotti decide di sbloccare la situazione. Telefona al suo collega Graziano Delrio, e al titolare di Infrastrutture e Trasporti strappa l’o.k. a mettere a disposizione del progetto Tor di Valle un contributo governativo da inserire in tempi stretti nella prossima legge finanziaria. Contributo che le amministrazioni locali, convergendo, indicherebbero proprio per la realizzazione del Ponte di Traiano.

La partita non è ancora finita, ma è come stare in vantaggio di un paio di reti a pochi minuti dalla fine. A questo punto, tutto farebbe pensare ad un esito positivo, anche in tempi rapidi. Lo dice perfino l’assessore regionale Michele Civita: "Siamo ottimisti, potremmo chiudere nei prossimi giorni". La Conferenza di servizi regionale si è aggiornata a lunedì, tali e tante erano le prescrizioni da discutere, ma a questo punto già si pensa che a inizio 2018 i lavori potrebbero cominciare, ipotizzando l’inaugurazione per la stagione 2020-21. Ancor prima dell’intervento risolutivo di Lotti, gli Enti partecipanti alla Conferenza – Comune di Roma, Città metropolitana, Regione, Stato – avevano dato tutti parere favorevole, seppure con prescrizioni, alcune in contraddizione tra loro. Per un Mibact che chiede il rispetto del contesto architettonico esistente, ad esempio, c’è un’Autorità di bacino che reclama barriere sugli argini del Tevere.