Si era partiti con un progetto: due titolari per ruolo. Poi, strada facendo, quel progetto lì si è andato sgretolando. Un po’ per i tanti (troppi) infortuni in serie, un po’ perché la differenza di valori è venuta presto fuori, scrivono Cecchini, Pugliese e Stoppini su "La Gazzetta dello Sport". A finire sul banco degli imputati è soprattutto il mercato estivo, che ha portato giocatori o non pronti (come Moreno e Under), o che non hanno saputo rispettare le aspettative (vedi Gonalons e Defrel). Poi sono emersi gli altri problemi: le difficoltà di Strooman e Nainggolan nel digerire i movimenti del 4-3-3 o l’utilizzo forzato di Florenzi ancora come terzino destro, ruolo che non gli si addice e dove vanno ad insistere quasi tutti gli avversari.
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Quanti infortuni e niente doppi titolari
Il progetto iniziale di avere due calciatori per ruolo si è sgretolato strada facendo, sia per gli stop fisici sia perché la differenza di valori è venuta presto fuori
Poi c’è il capitolo infortuni. L’ultimo di una lunga serie è la ricaduta di Patrik Schick, ma gli stop muscolari in questi 7 mesi di lavoro sono stati davvero troppi. A Trigoria, nell’estate 2015, Pallotta decise di catapultare Darcy Norman ed Ed Lippie. I due americani, però, pian piano hanno perso appeal e ora si dedicano al recupero degli infortunati. Il problema è che gli infortunati non recuperano quasi mai.
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