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rassegna stampa

Quando Difra sognava la Roma

La scalata in Abruzzo, il lido con Delli Carri, l’hotel di famiglia: alle radici dell’allenatore

Redazione

Ci ha messo un po’ a capire qual era la sua vera natura. Correre a mille all’ora, lottare sempre per un obiettivo, comunicare con chiarezza: aveva vissuto per quello fin da quando, ancora adolescente, aveva lasciato la sua San Giovanni Teatino, terra di confine tra Pescara e Chieti, per diventare calciatore professionista a Empoli. Appesi gli scarpini, Eusebio Di Francesco ha avuto diverse vite, prima di trovare quella vera. La sua. Che lo ha portato da qualche giorno a toccare con mano un sogno: tornare da allenatore alla Roma. "L’ho sentito pochi giorni fa, mi ha emozionato vederlo di nuovo a Trigoria: sta realizzando il suo sogno più grande, ma se l’è meritato sul campo, con il lavoro", dice di lui un amico fraterno, Carmine Gautieri, neoallenatore del Pisa, come riporta D'Angelo su La Gazzetta dello Sport.

Il suo Abruzzo gli ha dato la spinta e tutte le chance per sperimentare, capire, maturare. Dieci anni fa, ad esempio, nel 2007, appena terminata l’esperienza da team manager della Roma e il corso da direttore sportivo, scelse un posto dietro la scrivania della Val di Sangro, in Serie C2. Non fu un’esperienza esaltante, anche se da lì iniziò il rapporto con Danilo Pierini, il tecnico ternano che allenava la piccola squadra abruzzese e che lo ha seguito a Pescara, Lecce, Sassuolo e Trigoria con il vice Tomei. Il ruolo di d.s. gli stava stretto, ma ecco una nuova chance: la prima panchina, a Lanciano, in C1.

La carta vincente di Eusebio è stata una comunicazione diretta ed efficace, uno stile zemaniano ammodernato. Così ha affrontato le tappe della sua crescita e l’essere una star del calcio. Assieme all’amico Delli Carri è titolare di un lido al confine tra Pescara e Francavilla. Era lì anche domenica scorsa, con la moglie e i figli, in attesa della firma con la Roma. Chiacchierate con i vicini di ombrellone, sorrisi per tutti, questo è Eusebio. Come se tutto fosse ancora fermo ai tempi della Berretti pescarese o agli anni in cui sulla sua spiaggia era facile incontrare Di Biagio, Candela o Montella palleggiare con il piccolo Federico, oggi anche lui stella in Serie A con il Bologna. Anche nell’attività di famiglia, un noto hotel nella sua San Giovanni Teatino, non ha mai smesso di occuparsi della gestione ogni volta che ne ha avuto il tempo: rapporti con i clienti, con i fornitori e con il personale.