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rassegna stampa

Pellegri studia dal n.10: “Mi piacerebbe fare come lui”

Il 16enne attaccante del Genoa diventa il terzo marcatore di Serie A più giovane di sempre dopo Amadei e Rivera: "Un sogno"

Redazione

L’ultima volta che la Ferrari aveva vinto a Montecarlo, prima di ieri, Pietro Pellegri se ne stava comodo in carrozzina. L’ultima volta che la Roma ha vinto lo scudetto, anche. Nel momento in cui Francesco Totti, nel suo discorso d’addio, ricorda proprio quel giorno, il 17 giugno 2001, Pellegri è già negli spogliatoi, dopo aver provato a rovinare la festa alla Roma e al suo capitano. Aveva iniziato nel migliore dei modi, andando a bucare Szczesny dopo appena 3’, e si era subito preso la scena, dopo la rete di sabato di Kean, classe 2000, con la Juventus: "Ho realizzato il mio sogno", ha detto prima di lasciare l’Olimpico. Segnare davanti a 65mila persone, con le telecamere di tutto il mondo collegate, rischia di far girare la testa, ma il sedicenne prova a restare con i piedi per terra: "Mi dispiace che non siamo riusciti a fare risultato".

Come scrive Chiara Zucchelli su La Gazzetta dello Sport,  tra i tanti volti, emozionati, dei ragazzi di Juric c’era anche il suo: "È stato bellissimo essere qui. Mi piacerebbe fare come Francesco, 25 anni sempre con la stessa maglia". Se ci riuscirà, solo il tempo potrà dirlo; intanto è diventato il terzo marcatore più giovane del torneo, dopo Amadei, che andò in gol a 16 anni non ancora compiuti, e Rivera, che invece si tolse lo sfizio del primo gol a 16 anni e 68 giorni. Ne ha 4 in più Pellegri, al debutto da titolare. Potrebbe giocare Primavera per almeno un altro paio d’anni, ma il destino in prima squadra sembra ormai segnato, come ha ammesso anche il suo allenatore. E chissà che alla fine la strada non sia davvero quella di un altro sedicenne, che il 28 marzo 1993 iniziò quell’avventura terminata ieri tra le lacrime.