È come se Romeo si fosse presentato trepidante sotto il balcone di Giulietta e l’innamorata non fosse uscita per vederlo perché aveva di meglio da fare. Insomma, una delusione. Quella che si legge sui volti dei giocatori, dei duemila tifosi e di Di Francesco, che dopo il pari fra Juve e Inter voleva accorciare le distanze dal vertice. Come riporta l'edizione de "La Gazzetta dello Sport", oltre a un Sorrentino gigantesco, con il Chievo a tradirlo è stato l’attacco, anche se questo tutto sommato non lo sorprende. L’esordio di Schick è stato con le polveri bagnate, Dzeko nelle ultime 9 partite di campionato ha realizzato solo una rete e così delle squadre di testa la Roma è la squadra che ha segnato meno (27 gol: 6° attacco della A). Perché? "Ci manca un po’ di cinismo sotto porta– spiega il tecnico –. Siamo stati poco cattivi e determinati, sbagliando a lasciarci condizionare dall’arbitraggio. Facciamo pochi gol per quanto creiamo. Non possiamo sempre e solo aspettare Edin. Mancano le reti anche di quei giocatori che segnano di meno. Dzeko non è un problema, è una risorsa"
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Proprio per questo l’attesa per l’esordio da titolare di Schick era altissima. L’esito però non è stato all’altezza delle aspettative. "Sono deluso per il pari. Per fortuna a livello fisico stavo bene: era tanto che non giocavo 90’, ma devo lavorare per sentirmi al meglio".
Nonostante la pressione che ha sulle spalle, l’impressione è che Schick abbia carattere e pazienza. Non a caso, quando gli si chiede del sorteggio Champions e del possibile accoppiamento con il Real di Ronaldo, il ragazzo risponde sincero: "È il mio idolo, ma spero di incontrarlo più avanti". Meglio aspettare che l’attacco della Roma funzioni a regime. Giulietta, d’altronde, sembra avere promesso che presto o tardi si affaccerà.
(M. Cecchini)
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