Il paradosso, in fondo, è che la rinascita del calcio italiano è cominciata con una squadra che si chiama Roma, ma ha un presidente statunitense e un d.s. spagnolo. Come riporta "La Gazzetta dello Sport", ieri è arrivata la munificenza a stelle e strisce, sorprendente seguito del bagno notturno nella fontana di Piazza del Popolo da parte di Pallotta, che ha fatto arrabbiare il Codacons. Dopo la notifica della multa da 450 euro, infatti, il presidente – che ha incontrato in Campidoglio il Primo Cittadino – ha sparigliato i giochi così: "Devo ringraziare il sindaco per la meritatissima multa. Mi scuso, mi sono lasciato prendere dall’entusiasmo. Non voglio incoraggiare a tuffarsi nella fontana a meno che qualcuno non voglia ripararla. Infatti, proprio per dimostrare quanto non incoraggi gesti del genere, ho deciso di donare 230.000 euro per restaurare la fontana di fronte al Pantheon". Applausi a scena aperta, a cui la Raggi, tramite social, si è aggiunta. "Un gesto generoso che apprezziamo davvero, e anche un bel messaggio alla città affinché venga rispettata e amata da tutti".
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Pallotta, scuse e sorprese: “Dono 230.000 euro”
Il presidente giallorosso: "A volte la squadra ha degli alti e bassi, ma penso che ormai possiamo giocare contro tutti. Adesso, però, pensiamo alla Lazio. Spero che giocheremo come col Barcellona"
Sul fronte tecnico, Pallotta ha spiegato: «A volte la squadra ha degli alti e bassi, ma penso che ormai possiamo giocare contro tutti. Adesso, però, pensiamo alla Lazio. Spero che giocheremo come col Barcellona». Se lo augura anche il d.s. Monchi che, dopo i complimenti di rito a tutti, regala uno squarcio di futuro, conscio del fatto che il nocciolo di questa squadra finora sia figlia dell’era Sabatini. "Il prossimo sarà il primo mercato che qui potrò fare secondo il mio metodo di lavoro – ha detto a Roma Radio –. Stiamo già costruendo la nostra idea di squadra per il prossimo anno". Ottima notizia, anche perché ieri è giunta anche una rassicurazione ai tifosi da parte del richiestissimo Lorenzo Pellegrini. «Tranquilli, non vado alla Juve». Comprensibile. Con una Roma così, perché lasciarla proprio adesso?
(M. Cecchini)
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