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rassegna stampa

Pallotta prova la retromarcia. Ora Spalletti come la prenderà?

Il presidente della Roma prima critica poi rettifica: "Non mi piace dare in prestito i talenti del nostro vivaio"

Redazione

Ripercorriamo il cataclisma di ieri: Pallotta ha prima criticato nettamente Spalletti e il vecchio d.s. Sabatini e poi ha provato a ritrattare. Un po’ quello che gli è successo altre volte, quando dopo dichiarazioni intempestive è stato costretto ad intervenire nella radio di casa per mettere una toppa al buco, scrive Andrea Pugliese su "La Gazzetta dello Sport".

Pallotta, come spesso gli succede, ha parlato di fandonie, fake news, invenzioni. Poi, però, ci sono gli audio e le sue parole sono proprio quelle: «Sono frustrato: a Lione abbiamo giocato bene, ma poi è finita la benzina. Alcuni giocatori sono stanchi per i troppi minuti, colpa degli infortuni e degli errori nel mercato estivo, sulle scelte di chi tenere e chi no. Abbiamo dato in prestito giovani che ci avrebbero fatto comodo per far respirare i titolari. Le altre squadre stanno godendo dei loro benefici, in futuro si cambierà. A 5 minuti dalla fine Strootman, che è un guerriero, camminava. E Fazio è stanco, negli ultimi due anni non ha giocato molto. Prima del Napoli avevo parlato con Franco (Baldini, ndr) e non avevo buone sensazioni sulla formazione. Salah è entrato a 35 minuti dalla fine e abbiamo creato 8 occasioni e preso due pali, forse poteva entrare prima o dall’inizio». Poi il passaggio sulla NikeNon sono per niente soddisfatto dell’accordo») e sullo stadio: «Ci porterà nella top 10 dei ricavi in Europa».

Roma si è infiammata subito e le critiche a Pallotta si sono sprecate. Il pericolo, però, era la replica di Spalletti. Insomma, urgeva l’intervento riparatore. «Non mi permetterei mai di criticare pubblicamente Luciano, in caso glielo direi di persona – chiarisce Pallotta –. Alcuni giocatori erano in difficoltà, ma può succedere, con tutte quelle partite ravvicinate». E siccome pure Sabatini non l’ha presa bene, ecco l’altro tentativo riparatorio: «Il mercato non è facile e Walter ha svolto un lavoro straordinario per 4 anni (in realtà più di 5, ndr), non volevo criticarlo. I suoi meriti sono superiori agli errori. Quello che volevo dire è che abbiamo tanti giovani talenti, non mi piace darli in prestito ad altre squadre. È frustrante vederli o non giocare o far così bene altrove».

Poi è il turno di Spalletti. Poteva essere durissimo ed invece ha cercato di giustificare Pallotta: «Il presidente mi ha fatto dire qualcosa da Baldissoni. Per me voleva motivare e difendere i giocatori, magari mettendo in discussione l’operato dell’allenatore. Ci siamo impantanati con una ruota nel fango e la colpa è mia, ma so che abbiamo i cavalli per uscirne fuori e tornare sulla strada giusta». Tranne poi però chiarire due cose. Il discorso sui giovani: «Se la strada è quella, poi bisogna smettere di parlare di vittorie finali, altrimenti la cosa non sta in piedi. Noi per ora vogliamo ancora vincere. E se non vinco vado via, l’ho già detto». E l’utilizzo di Salah: «Senza di lui abbiamo sempre vinto, poi lo tengo fuori un tempo e diventa fondamentale». Chiusura sulla Juventus: «Non ho firmato nessun precontratto».