Per qualcuno le radio romane sono "una risorsa inestimabile", per qualcun altro rappresentano "il vero problema di questo ambiente". Di certo rappresentano da vent’anni il vero sfogatoio dei tifosi, scrive Chiara Zucchelli su "La Gazzetta dello Sport". Quando si vince si scherza e si prendono in giro gli avversari, quando si perde si telefona per sfogare tutta la propria frustrazione, il copione delle radio romane è praticamente sempre lo stesso. E non sembra mostrare cenni di cedimento, nonostante oggi le principali, compresa quella ufficiale della Roma, siano soltanto cinque, meno rispetto al passato. Ieri si è discusso, e anche tanto, delle parole di Pallotta, prese sul serio da tifosi e addetti ai lavori. I romanisti si sono schierati quasi tutti dalla parte delle loro emittenti preferite, anche se qualcuno ha sottolineato come il presidente non possa "essere preso in parola". In molti, però, non erano di questo avviso e hanno chiesto a Pallotta di occuparsi "di cose ben più serie. Pensasse a comprare i giocatori e a non cambiare un allenatore all’anno".
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Pallotta attacca le radio? I tifosi le difendono
Voci critiche si sono levate da ogni emittente e da quasi tutti gli ascoltatori: "Il presidente vuole il pensiero unico"
Dai tifosi agli speaker: David Rossi, direttore della radio ufficiale del club, si è chiesto: "Ma quelli che si indignano per la provocazione sono gli stessi che, tramite gli stessi mezzi di comunicazione, danno dell’idiota a Pallotta nonostante abbia investito centinaia di milioni nella Roma?". Pronta la replica, non diretta ma a distanza, delle altre emittenti. Ilario Di Giovambattista, direttore di Radio Radio, ha affidato la sua amarezza a Facebook: "Pallotta vorrebbe annullare qualsiasi voce critica per far ascoltare un pensiero unico. Non avrebbe esitazione a mandare sul lastrico decine di famiglie. Senza rispetto per chi negli anni anche quelli più bui, magari con qualche eccesso, ha alimentato la passione", Teleradiostereo ha preferito non rilasciare nessuna dichiarazione ufficiale, ma i suoi speaker ne hanno parlato ("ad eventuali diffamazioni si risponde in tribunale, la generalizzazione è inaccettabile", il pensiero di Federico Nisii) mentre ReteSport ha scelto la via della diplomazia: "In un momento tanto delicato per la stagione, il nostro pensiero è rivolto esclusivamente ai tifosi e alla squadra. Eventuali commenti verranno fatti, se necessario, in un altro momento". Sulle frequenze di Centrosuonosport Mario Corsi ha detto: "Pallotta per un attimo ha perso la trebisonda. Incredibile che dopo anni se ne esca con questa storia delle radio".
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