Il 28 novembre 1990, ottavi di Coppa Uefa, Roma-Bordeaux: sul 5-0, al 35’ st, l’allenatore Ottavio Bianchi fa entrare Bruno Conti, con il quale è in cattivi rapporti, su «richiesta» dell’Olimpico. Unica presenza stagionale: Conti a fine campionato si ritirerà. L'ex tecnico giallorosso ha rilasciato delle dichiarazioni sulle pagine de "La Gazzetta dello Sport":
rassegna stampa
Ottavio Bianchi: “Il tecnico va rispettato. Spalletti bravo a non farsi condizionare”
L'ex allenatore della Roma: "La passerella si concede per la standing ovation, magari sul 4-0 si fa uscire un calciatore. Totti non sarà ricordato come un giocatore banale. Banale invece sarebbe stato concedergli quei 5’"
Lei fu accusato di mancanza di rispetto verso il campione, proprio come Spalletti con Totti.
«Guardi, non è vero che l’Olimpico mi spinse a far entrare Conti. Avevo i miei buoni motivi, non gli mancai di rispetto. Lui può dire quello che vuole, anche a distanza di anni, cosa vuole che me ne importi? La verità è che nessuno come l’allenatore conosce le dinamiche di spogliatoio».
Quindi ha ragione Spalletti?
«C’è chi fa la dama di compagnia e chi fa l’allenatore. Si dice tanto di rispettare i giocatori, io dico che è giusto rispettare i tecnici. A Milano c’era un risultato da portare a casa e un obiettivo da inseguire, per questo Spalletti ha scelto di non far entrare Totti».
Però uno stadio intero reclamava la passerella.
«La passerella si concede per la standing ovation, magari sul 4-0 si fa uscire un calciatore. Totti non sarà ricordato come un giocatore banale. Banale invece sarebbe stato concedergli quei 5’. I tifosi possono pensare quello che vogliono, ma guai a farsi condizionare. Altrimenti arriveremo prima o poi a indire un referendum prima di una sostituzione».
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