L’investitura è quasi un monito, un invito a prendere la squadra per mano e a condurla verso quello che sembra a tutti gli effetti un miracolo. Quel che conta per Di Francesco è che Nainggolan torni presto a fare la differenza. "Per me Radja può giocare in una grande squadra come il Barcellona – dice il tecnico della Roma – Ora ci deve dimostrare di essere un grande giocatore perché questa è l’occasione che aspettava fin da bambino, è una responsabilità che si deve prendere. Ma vi assicuro che ha delle potenzialità impressionanti. Magari non è riuscito a metterle in mostra sempre e con grande continuità. Questa, quindi, è l’occasione giusta per trascinare anche i suoi compagni".
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Nainggolan: “Dobbiamo crederci ed essere più concreti”
Il belga: "Ci servirà più cattiveria sotto porta, ma possiamo far male al Barça". E DiFra carica: "Dimostri di essere grande"
E allora la palla passa proprio a Nainggolan, che ha saltato la sfida d’andata per un problema muscolare, ricorda Andrea Pugliese su "La Gazzetta dello Sport". "Una gara dove siamo stati un po’ sfortunati, ma la prestazione è stata buona – dice il centrocampista belga – Ci hanno penalizzato gli episodi e anche gli errori arbitrali penso siano stati abbastanza evidenti. Ma se stiamo qui a parlare del passato possiamo metterci a scrivere un libro. In realtà ora dobbiamo solo pensare ad essere più cattivi sotto porta, a fare gol quando ci capitano le occasioni giuste e a provare a fare una bella partita, nella speranza poi magari di fare qualcosa di importante. Anche se sarà difficile, niente è impossibile nello sport. Percentuali di farcela? Non lo so, ma chance per segnare ne abbiamo avute sia a Barcellona, sia contro la Fiorentina. Dobbiamo solo concretizzare di più, per fare male al Barcellona".
Bisognerà davvero capire se Nainggolan è un giocatore eventualmente da Barcellona o meno. "Non so se potrei giocare nel Barça e non sta neanche a me dirlo – continua il Ninja – So però che nel mio piccolo sono soddisfatto della mia carriera. È vero, non ho mai vinto niente, ma chi mi conosce sa che gioco sempre per vincere. A volte preferisco la strada più difficile, ma penso anche che sia troppo facile andare in una squadra vincente solo per vincere. È anche per questo che ho scelto Roma, per essere protagonista adi un progetto importante che possa arrivare alla vittoria".
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