Il lungo addio. E duro. È ciò che sta vivendo Monchi in questi giorni. Il distacco dal suo Siviglia dopo quasi 30 anni di onorato servizio e religioso affetto non è assolutamente semplice, scrive Filippo Maria Ricci su "La Gazzetta dello Sport". Altro che assistere dal vivo al derby di Roma di stasera. Monchi è a Siviglia e ci resterà ancora per un po’. Cercando di ammortizzare il colpo dell’addio. Domani non sarà a Barcellona, dove il Siviglia giocherà al Camp Nou. In compenso sabato sarà al Sanchez Pizjuan per godersi l’omaggio che il club ha deciso di dedicargli prima della sfida col Deportivo.
rassegna stampa
Monchi e l’addio al Siviglia: “Mi piace il progetto Roma”
Niente Olimpico per lui, almeno per il momento: il saluto al club andaluso dopo quasi 30 anni è più duro che mai
Emozioni e ricordi che arrivano da ogni lato. Domenica ci ha pensato il figlio Alejandro, con un lungo scritto sulla rivista ufficiale del Siviglia intitolato "Perdonami, papà". Alejandro ha chiesto scusa al padre per non aver saputo capire subito, ed accettare, le ragioni del suo addio dopo 17 anni vissuti in trincea per costruire non uno ma due cicli vincenti della squadra del loro cuore.
Intanto Monchi sta parlando qui e lì, cercando di spiegare le ragioni dell’addio, provando a non dire granché del suo futuro: "Ho ascoltato ciò che aveva da dirmi la Roma, ho esposto il mio metodo di lavoro ed è un progetto che mi piace. Mi sono arrivate altre offerte, dalla Francia e dall’Inghilterra ad esempio, però sono meno complete. La Roma è la squadra che più ha puntato su di me". Ora bisogna solo decidere quando rendere ufficiale ciò che tutti sanno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA