Uno, al Franchi, non ha mai giocato. L’altro, invece, sognava di farlo per tanti anni. Storia a due volti, quella di Bryan Cristante e Nicolò Zaniolo, che oggi si contendono una maglia dal primo minuto, e che sa di rinascita e rivincita.
rassegna stampa
La tentazione è Zaniolo per beffare la Fiorentina
L’ex interista è in ballottaggio con Cristante, ma sogna l’esordio da titolare in Serie A contro la squadra che l’aveva scartato
Questione di dettagli, scrive Chiara Zucchelli su "La Gazzetta dello Sport". Ma anche di motivazioni, che certamente non mancheranno. Soprattutto quelle di Zaniolo, che sogna di giocare per la prima volta da titolare in campionato contro la squadra che, poco più di due anni fa, l’ha scaricato perché "dissero che non ero all’altezza". Voleva fare coppia con Chiesa e diventare una bandiera di una città che tanto amava e, come lui, la sua famiglia. Quando, nell’estate del 2016, i viola lo scartarono ci rimase malissimo, tanto che segnando poi alla Fiorentina con la Primavera dell’Inter la sua esultanza sapeva di rabbia, frustrazione e rimpianto.
Quella di oggi sarebbe la sua seconda partita in Serie A dopo lo spezzone con il Frosinone, per la prima volta giocherebbe in A dal primo minuto dopo l’esordio da brividi a Madrid, e farlo contro la Fiorentina, di cui nelle giovanili indossava la maglia numero 10, avrà inevitabilmente un sapore speciale. Magari sarà più semplice per Cristante, che con la Fiorentina non ha conti aperti. Ce l’ha, però, con se stesso e con la Roma. Ha affrontato i viola in carriera solo una volta, lo scorso febbraio: erano i giorni in cui era il leader, con de Roon e Freuler, del centrocampo dell’Atalanta, ma erano anche i giorni in cui Monchi gettava le basi per portarlo a Roma.
Di Francesco continua ancora a fidarsi di lui. Fisicamente è prontissimo: magari farà gli scongiuri, ma da quando è tornato in Italia, ormai quasi tre anni fa, non ha mai avuto problemi muscolari. E i test fisici di qualche giorno fa lo confermano. Le difficoltà sono tutte nella testa e lo ha ammesso anche Di Francesco: "Ha molta disponibilità, ma visto come ha svolto i test fisici abbiamo la prova dell’importanza dell’aspetto mentale nei calciatori".
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