Endorsement significativo per lo Stadio della Roma, quello prodotto dal ministro dello Sport Luca Lotti: «Lo stadio della Roma non mi compete, ma sono in contatto continuo col d.g. Baldissoni. Mi auguro che si faccia, per la Roma e per i romani». Nonostante ieri la conferenza dei servizi si sia chiusa senza garanzie non è il momento di essere pessimisti. Ma le frasi Civita, assessore all’Urbanistica della Regione, sono però chiare: «Mancano certezze. Variante al prg e tagli di cubature? Non ragioniamo per ipotesi, ma su atti amministrativi. Il tempo sta per scadere. Se non arrivano entro il 31 gennaio, la Conferenza non può andare avanti, si rischia lo stop». Proprio quel giorno ci sarà una nuova seduta della conferenza, che nel finale ha scritto così: «Sulla variante, Roma Capitale si è impegnata a completare rapidamente l’iter per consentire alla Conferenza di esprimersi entro il 1 febbraio». Sembrano buone notizie per la Roma che spera come la variante sia già pronta. In ogni caso l'approvazione dovrebbe slittare perché l'amministrazione (col bilancio da far approvare) deve ancora debellare la linea dei tagli maggiori al 20% portata avanti da Berdini e dalla delegata alla Conferenza Grancio. Ieri è stata lanciata una petizione della base del M5S per togliere la pubblica utilità, come scritto dal coordinatore all’Urbanistica del Comune Paolo Sanvitto: «Speriamo che si ascoltino anche gli attivisti e si attui il programma elettorale». Se la conferenza si fermasse la Roma sarebbe pronta a nominare un commissario «ad acta», ed in questo senso Lotti potrà essere utile. Se si arrivasse alla rottura ci sarebbe la possibilità della causa milionaria: si parla di 400 milioni ma secondo alcuni ci sarebbe la possibilità di chiedere 400 euro a residente.
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La Regione avverte: «Stop all’iter stadio senza atti entro il 31»
Il progetto stadio rischia di subire una frenata se entro il 31 gennaio non verranno presentati atti amministrativi
(M. Cecchini)
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